Il violentissimo terremoto del 27 marzo 1964 in Alaska: magnitudo 9.2

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Il 27 Marzo 2016, è stata la 52° ricorrenza del violentissimo terremoto dell’Alaska. La potente scossa di magnitudo 9.2 della scala Richter colpì il paese alle 17,36 (ora locale). Dalle cronache dell’epoca il sisma durò per circa 4-5 minuti, con picchi d’intensità fortissima, capaci di generare una specie di onda terrestre, la quale fece letteralmente fluttuare strade, case private ed edifici pubblici per tutta la durata dell’evento, che si rivelò essere disastroso, soprattutto per l’economia degli Stati Uniti d’America.

Epicentro Alaskan EarthquakeL’epicentro del sisma fu individuato in mare, ad una distanza di circa 20 chilometri a nord delle Isole Prince William Sound, 125 chilometri ad est di Anchorage, principale città dell’Alaska, e circa 64 chilometri ad ovest di Valdez. L’ipocentro, secondo l’USGS fu stimato intorno ai 25 chilometri di profondità. L’evento fu prodotto dalla ben nota Faglia Aleutian, in grado di generare periodici terremoti molto violenti. Questa si è creata dallo scontro fra la Placca Pacifica che scivola sotto la Placca Nordamericana. Quindi il Grande Sisma dell’Alaska è sicuramente stato un Megathrust, ossia un terremoto violentissimo generato dal meccanismo geologico detto di subduzione.

Tsunami Alaskan earthquakeInoltre, dopo la grande scossa, la più forte mai registrata negli Stati Uniti d’America e la terza più forte registrata invece nel mondo, dopo il terremoto di Sumatra (2004) e quello di Valdivia (1960), si generò un’immenso tsunami, alto all’incirca 30 metri, il quale si propagò in tutto l’Oceano Pacifico, generando danni e vittime anche in altri paesi. Le vittime totali furono 139, di cui 50 in Alaska uccise direttamente dal terremoto; altre 106 uccise dallo tsunami, sempre in Alaska; 5 vittime per lo tsunami sulle coste dell’Oregon; 13 vittime per l’arrivo dell’onda anomala in California.

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