Fino a pochi giorni fa sembrava fosse scoppiata la primavera in gran parte della Russia e sui paesi dell’Europa orientale. Oggi con il nuovo riassetto e la bilobazione del vortice polare troposferico nei prossimi giorni freddo e neve torneranno ad essere nuovamente i protagonisti fra la Russia europea e gran parte dei paesi dell’Europa centro-orientale, dalle Repubbliche Baltiche fino all’Ucraina. In questi giorni il vortice polare sta subendo un nuovo riassetto in sede artica, riformandosi con un grande “lobo” principale che si andrà a posizionare fra la Novaja Zemlja e le coste della Siberia occidentale. Questa profonda depressione fredda, che altro non è il “lobo siberiano” del vortice polare, venendo intercettata dal ramo discendente del “getto polare” attivo sul bordo settentrionale del robusto promontorio anticiclonico oceanico che spinge le proprie propaggini più orientali in direzione del sud della Norvegia e della Scandinavia, scivolerà verso il mare di Kara, avvicinandosi alle coste della penisola di Jamal.
Nel frattempo l’avvezione di vorticità positiva, incentivata dal passaggio del ramo del “getto polare”, discendente dal bordo orientale del promontorio anticiclonico oceanico allungato verso la Scandinavia, contribuirà ad approfondire ulteriormente la depressione siberiana, esacerbandone la vorticità positiva nella media troposfera.
Quest’ultima irrobustendosi comincerà ad estendere i propri tentacoli in direzione della Russia europea, facendo piombare un’avvezione di aria gelida, che dalla Calotta Artica passerà sul mare di Barents e sulla Novaja Zemlja prima di tuffarsi verso il settore più settentrionale del bassopiano Siberiano occidentale, determinando nevicate diffuse e un diffuso calo delle temperature, che scivoleranno al di sotto dei -10°C -15°C.
La profonda depressione extratropicale a carattere freddo si associa, nei bassi strati, ad un sistema frontale che tenderà rapidamente ad occludersi, venendo riempito da aria gelida a tutte le quote. Il transito di questo sistema frontale, seguito da un blocco di aria gelida d’origine artica in discesa dal mare di Barents, darà la stura a delle precipitazioni nevose, anche piuttosto diffuse sul nord della Siberia occidentale e sul settore più occidentale dell’altopiano della Siberia centrale, dove si potranno verificare anche dei rovesci di neve.
Nel frattempo più ad est, sul bordo orientale della profonda depressione, a causa dell’inasprimento del “gradiente barico orizzontale”, si attiverà una sostenuta ventilazione da S-SO e Sud, che convoglierà aria leggermente più temperata, che si spingerà in direzione del settore più orientale del bassopiano della Siberia occidentale e sull’altopiano della Siberia centrale.
Lo scorrimento di aria più mite dai quadranti meridionali, nel settore pre-frontale, sopra il “cuscino di aria molto fredda” (“lake cold”) resistente nei bassi strati, agevolerà la formazione di estesi annuvolamenti “avvettivi” che apporteranno nevicate diffuse e persistenti tra l’altopiano centrale della Siberia e la penisola di Tajmyr.
Questa profonda circolazione depressionaria, legata al vortice polare troposferico, fra la giornata di domani e quella di lunedì, tenderà ad entrare in “fase” con il promontorio anticiclonico, che dall’Atlantico si estenderà fino alla Polonia e alla Bielorussia, delineando così la discesa di un vasto blocco di aria molto fredda, per non dire gelida in quota, di diretta estrazione artica, fra la Scandinavia, la Finlandia e la pianura Sarmatica.
In sostanza il blocco di aria gelida di origine artica, risucchiato dalle Svalbard e dal mare di Barents verso il bordo occidentale della vasta depressione fredda posizionata ad est della penisola di Jamal, tenderà ad incanalarsi lungo il margine orientale del promontorio anticiclonico che tenderà ad allungarsi verso l’Europa centro-orientale, attraverso una sostenuta ventilazione da NO, N-NO e Nord, che dal mare di Barents dilagherà in direzione della Finlandia e delle vaste pianure Sarmatiche.
L’affondo delle masse d’aria gelide, di origine artica, determinerà un brusco calo termico, oltre che una significativa instabilizzazione atmosferica, esacerbata proprio dall’affondo meridiano del ramo principale del “getto polare” sopra la Scandinavia, che incrementerà l’avvezione di vorticità positiva sull’intero territorio russo. All’interno della saccatura, che a partire dalla giornata di domani estenderà la propria base fino alla Russia europea, a seguito della sensibile intensificazione della vorticità positiva in quota s’innescherà una ciclogenesi a mesoscala (per effetto “sottovento” al ramo discendente del “getto polare”), interamente riempita da aria molto fredda e pesante, di diretta estrazione artica.
Questo vortice ciclonico, colmo di aria molto fredda, per non dire gelida, dopo essersi chiuso all’interno dell’asse di saccatura si andrà a collocare a ridosso degli Urali meridionali, contribuendo ad accelerare la circolazione dei venti dai quadranti settentrionali, che dal mar di Barents si riversano sopra le pianure della Russia europea, sfondando fino alle alture del Volga, e ai bassopiani della Bielorussia, Ucraina e Polonia orientale.
Tale processo darà vigore all’avvezione fredda, che proprio nel weekend estenderà i propri effetti su gran parte della Finlandia, le Repubbliche Baltiche, la Bielorussia, la Russia europea e l’Ucraina, sotto forma di un forte calo termico, l’abbassamento dello “zero termico” fino al piano, il rinforzo sensibile della ventilazione da NO, N-NO e Nord, e l’avvento di nevicate a carattere sparso fino al piano in diverse città della Russia europea.
In particolare lungo la regione del bacino del Volga e gli Oblast’ attorno la capitale Mosca. Queste masse d’aria molto fredde, di origini artiche, scivolando sul bassopiano Sarmatico tenderanno a scalfire lo strato di aria più mite che nel frattempo si era depositato nei pressi del suolo, dando origine a delle turbolenze che agevoleranno lo sviluppo di annuvolamenti, a prevalente carattere cumuliforme in aria fredda.
Questi annuvolamenti cumuliformi, sviluppandosi nel pieno dell’avvezione fredda a attiva a tutte le quote, riusciranno a dare la stura a nevicate e deboli rovesci di neve in diverse località della Russia europea, Bielorussia, Ucraina e Repubbliche Baltiche, dove i termometri scenderanno di poco sotto la soglia dei +0°C.
Entro domenica notte la neve tornerà ad imbiancare molte città della Russia europea, fra cui la capitale Mosca, San Pietroburgo, Kazan e le altre importanti città della Russia centro-meridionale. L’avanzata dell’avvezione fredda artico marittima “continentalizzata” sarà preceduta da un fronte freddo, direttamente collegato al “lobo siberiano” del vortice polare, che dalla regione degli Urali si estenderà fino al mar Baltico e alla Polonia settentrionale, facendo tracimare l’aria fredda su gran parte dell’Europa orientale e le pianure e i bassopiani della Russia europea.
La discesa di questo fronte freddo, seguito da masse d’aria molto fredde in discesa niente meno che dal mare di Barents, darà origine a precipitazioni, dapprima di pioggia mista a neve, ed in seguito di sola neve, che imbiancheranno diverse regioni della Polonia orientale, Bielorussia, e dai prossimi giorni pure sul nord dell’Ucraina, con nevicate anche di moderata, a tratti forte, intensità.
La neve domani tornerà pure su Minsk, mentre dalla notte i fiocchi tingeranno di bianco le città ucraine, in particolare Rivne e Kiev. Oltre alle nevicate, che torneranno ad imbiancare le pianure e i boschi fra Polonia, Bielorussia, Ucraina e Russia, la discesa di questa ondata di freddo sarà accompagnata pure da una moderata, a tratti pure intensa, ventilazione settentrionale, da N-NO e Nord, che fra giovedì e venerdì risulterà accentuata fra il Golfo di Botnia, il mar Baltico, le Repubbliche Baltiche, l’Ucraina, la Bielorussia e il sud-ovest della Russia europea, dove si potranno registrare raffiche fino a 50-60 km/h.