Siamo tutti abituati al frigorifero con chiusura magnetica, che ormai uno degli elettrodomestici, insieme al forno, presenti in ogni abitazione. Ma non tutti sanno che in passato la sua chiusura non era magnetica, ma si chiudeva solo grazie ad un chiavistello che permetteva l’apertura esclusivamente dall’esterno. Inoltre una cerniera di gomma isolante fissata attorno all’estremità della porta permetteva di mantenere il freddo all’interno. Le cose cambiarono negli anni ’50, ma solo dopo che il frigorifero divenne la causa di morte di numerosi bambini: per i più piccoli, infatti, era una perfetta tana quando giocavano a nascondino, ma una volta dentro capitava che restassero incastrati all’interno del frigo morendo assiderati. Il problema arrivò persino all’attenzione del Governo degli Stati Uniti, quando un bambino cadde dentro ad un frigorifero che era stato gettato via, senza che nessuno se ne accorgesse, e morì per soffocamento dopo poche ore.
Nel 1956, per evitare simili tragedie, venne addirittura introdotto un documento legale in materia di costruzione dei frigoriferi, il Refrigerator Safety Act. L’elettrodomestico doveva essere dotato di una facile apertura in modo che la porta si aprisse anche dall’interno. Ma già cinque anni prima, in California, era passata una legge che vietava di tenere il frigorifero in luoghi e stanze in cui i bambini entravano facilmente. Nel ’53, poi, si inserì anche una nota che obbligava a rimuovere i chiavistelli dai frigoriferi quando venivano gettai via. I provvedimenti governativi arrivarono dopo che il New York Times decise di diffondere i dati relativi ai bambini morti a causa di un frigorifero: furono 115, dal 1946 al 1956. Fu solo a quel punto che le aziende produttrici, incentivate dal governo, decisero di dotare i propri elettrodomestici di chiusura magnetica, precisamente dal 30 ottobre 1958.