Una ricerca italiana svela le nuove correlazioni che si diramano tra grasso e cuore. Elena Vianello,ricercatrice dell’università Statale di Milano, ha pubblicato sulla rivista ‘Nutrition Metabolism and Cardiovascular Diseases’ uno studio che approfondisce il meccanismo molecolare alla base dell’associazione fra tessuto adiposo epicardico, quello della membrana che riveste il cuore, e patologia coronarica.
Lo studio è nato grazie alla stretta collaborazione con l’Irccs Policlinico San Donato, l’università di Regensburg (Germania) e la sezione Ricerca e Sviluppo della Randox Ltd di Belfast (Irlanda del Nord).
Come ricorda una nota, la patologia coronarica ha come principale causa un’occlusione delle arterie coronarie dovuta principalmente a un maggiore introito calorico; Recentemente è stato dimostrato poi che la massa di tessuto adiposo epicardico (Eat), uno dei vari depositi del grasso viscerale, è legata all’insorgenza e allo sviluppo della malattia coronarica.
Vianello ha dimostrato che con l’aumento della dimensione degli adipociti del grasso Eat, dovuto probabilmente al maggiore apporto calorico nelle persone con coronaropatia, cresce anche il numero di cellule danneggiate che vanno incontro a morte.
Tale processo comporta un reclutamento in massa di ‘cellule spazzine’, i macrofagi tissutali CD68+ che, attivandosi nella loro forma pro-infiammatoria innescano una reazione dannosa del muscolo cardiaco.