“Il futuro spaziale passa per Marte, frontiera degli ultimi studi nei grandi centri ricerche, come questi a Torino di Altec e Thales Alenia Space Italia”. Così l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti che oggi a Torino ha incontrato i tecnici delle due società che hanno seguito la sua missione, Futura. “Mi emoziona – ha sottolineato – vedere in carne e ossa i tecnici e gli ingegneri con i quali ho parlato via satellite nei miei sei mesi in orbita”. Accompagnata dal sindaco di Torino, Piero Fassino, da Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Fabio Grimaldi e Vincenzo Giorgio, presidente e ad di Altec, Donato Amoroso, ad di Thales Alenia Space Italia e Franco Bonacina, portavoce della direzione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), l’astronauta italiana che detiene il record di permanenza nello spazio per una donna, ha visitato il padiglione dedicato alla simulazione del terreno di Marte e la sala di controllo della missione ExoMars, dove c’è la strumentazione Avionic Test Bench che verrà usata nella missione sul pianeta rosso. La prima fase della missione parte il 14 marzo, la seconda è invece prevista nel 2018. Oltre un miliardo e 200 milioni di euro il costo complessivo.
Per Battiston “tutto il lavoro a livello mondiale che si sta facendo per andare a scoprire Marte rappresenta il naturale svolgimento della ricerca spaziale semplicemente perché lo spazio è la dimensione del futuro e Marte è il pianeta a noi più vicino per mandarvi per ora dei robot e, quando avremo risolto alcune questioni, l’uomo”. Cristoforetti ha visitato l’intera base di Altec e Thales Alenia Space, nonché i moduli Cygnus, e il centro di controllo della missione ExoMars, con l’Avionic Test Bench che farà da supporto alla missione, nell’ambito di una giornata tutta torinese che si chiude stasera con un incontro pubblico al Sermig. “I centri di Altec e Thales Alenia Space rappresentano per Torino una vera eccellenza riconosciuta a livello mondiale – ha commentato Fassino – figlia del grande passato industriale di questa città e delle sue avanguardie ingegneristiche. Qui una volta si costruivano aerei, ora navicelle spaziali”. In piena forma l’astronauta, che vive a Colonia, sta studiando il cinese ed è impegnata in quello che viene definito l’anno post-lancio, nel quale si analizzano gli elementi scientifici raccolti in missione. Circa una sua possibile partecipazione ad una missione su Marte, ha detto “perchè no, però per ora non sono stati risolti alcuni problemi circa la discesa dell’uomo, soprattutto relativi al rischio di radiazioni. Ma credo verranno risolti in tempi non così lontani”.