Ad aprile avrà inizio la perforazione del fondale del Golfo del Messico, alla ricerca dei frammenti dell’asteroide che ha ucciso i dinosauri. La perforazione seguirà due programmi internazionali: l’International Ocean Discovery Program e l’International Continental Scientific Drilling Program. La notizia arriva dalla rivista Science, che spiega come si perforerà in mare aperto per ricercare dei campioni dal cratere di Chicxulub sepolto fra il mare e la terraferma sotto la penisola dello Yucatan ed è stato lasciato 66 milioni di anni fa dopo un gigantesco impatto che spazzò via la maggior parte delle forme di vita del pianeta. Il programma prevede la perforazione a 30 km dalla costa ed un lavoro di 2 mesi, giorno e notte, nel tentativo di arrivare a circa 1500 metri. I ricercatori sono a caccia dei resti fossili dei primi microrganismi che hanno colonizzato il cratere dopo l’impatto. I ricercatori si aspettano di trovare uno strato spesso 100 metri composto di materiali, che si sarebbero depositati nelle settimane dopo il cataclisma. Alla base di questo strato ci sono frammenti dell’asteroide e pezzi di roccia saltati in aria con la collisione e ricaduti nel cratere. Lo strato dell’impatto potrebbe essere ricoperto da depositi di cenere che è stata nell’atmosfera per diverse settimane.
Spazio: caccia aperta all’asteroide che portò all’estinzione dei dinosauri
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