Tecnologia: ecco Wrangler, il nuovo supercomputer che aiuterà gli scienziati ad esaminare i “big data”

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In grado di analizzare migliaia di file in tempi record, Wrangler è un nuovo sofisticato supercomputer che aiuterà gli scienziati ad esaminare i ‘big data’ per ricerche scientifiche in svariati campi, tra cui l’astronomia, la biologia e la paleontologia. I problemi di spazio della memoria per le ricerche che accumulano grandi quantità di dati non saranno un problema, spiega l’ASIWrangler è predisposto con una memoria colossale di 10 petabyte, ovvero 10 000 000 000 000 000 bytes o 10 000 terabytes.

L’americana National Science Foundation (NSF) ha conferito nel 2013 11.2 milioni di dollari al TACC per la costruzione di Wrangler. Tre anni dopo, assieme alla Indiana University e la University of Chicago, operano questo supercomputer altamente performante per l’elaborazione di grandi quantità di dati in tempi brevi.

Dotato di un sistema di memoria flash da 600 terabytes” – spiega Neil Gaffney ex-scienziato per l’Hubble Space Telescope e ora direttore del Data Intensive Computer group del TACC – “e con un sistema di archiviazione drive e un accesso ad alta velocità al network, Wrangler risolve i problemi di ‘data’ che gli altri supercomputer ponevano.” L’accesso via internet al supercomputer grazie a portali web è un’altra innovazione.

Gli sbocchi per l’uso di Wrangler sono numerosi. Tra i più imponenti c’è il Hobby-Eberly Telescope Dark Energy Experiment(HETDEX) finanziato sempre dalla NSF. Alla ricerca di indizi sull’energia oscura, si è rivelata la più ambiziosa indagine dell’Universo, dove gli scienziati localizzeranno la posizione a tre dimensioni di un milione di galassie con la probabilità di scovarne di nuove. Grazie alle prestazioni di Wrangler, i ricercatori scandaglieranno il cielo notturno per tre anni consecutivi con il Hobby-Eberly Telescope, analizzando 34000 oggetti luminosi ogni 6 minuti, accumulando per volta 200 GB di dati.

Wrangler sarà la nostra linea diretta”, dice l’astronomo Steve Finkelstein della University of Texas. “Con i dati in arrivo ogni 6 minuti circa, raccoglierà tutte le informazioni e troverà nuove galassie.” Questa mappatura galattica permetterà di studiare a fondo l’espansione in varie epoche del nostro Universo provocato dall’energia oscura.

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