Terremoti in Europa: intensa sequenza sismica a Cipro, i precedenti storici

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Oggi diverse scosse di terremoto hanno colpito la zona intorno all’Isola di Cipro, generando apprensione fra la popolazione. Almeno tre scosse sono state distintamente avvertite, soprattutto nella capitale, Nicosia, da dove giungono diverse segnalazioni. Il primo evento, secondo l’EMSC, si è prodotto alle 14,25 (ora italiana) ad una profondità di circa 68 chilometri ed ha avuto una magnitudo di 4.5. E’ il sisma più forte della sequenza. L’epicentro è stato rilevato nel Mediterraneo Orientale, ad una distanza di circa 156 chilometri a NO di Nicosia. A questo primo sisma ne segue un altro, minore, di magnitudo 3.8 alle 15,23 (ora italiana), con ipocentro a 30 chilometri di profondità ed epicentro più ad ovest.

Terremoto M 4 CiproUn’ultima scossa è stata registrata poco fa, precisamente alle 21,24 (ora italiana). Essa si è prodotta ad una profondità di circa 60 chilometri e ha avuto il suo epicentro non in mare come gli altri due eventi, ma sull’isola, nella parte di sudest. Per questo le onde sismiche sono state percepite come più forti. Il terremoto, di magnitudo 4, si è verificato ad una distanza di circa 47 chilometri a SE di Nicosia, dov’è stata particolarmente forte. Molte le segnalazioni dalla capitale insulare. Storicamente Cipro è stata colpita diverse volte da eventi sismici anche molto intensi. Il più violento avvenuto in tempi recenti si è verificato appena 19 anni fa, precisamente Mercoledì 9 Ottobre 1996. Il terremoto, di magnitudo 6.8, colpì la costa occidentale dell’Isola, causando gravi danni soprattutto a Paphos e Limassol. L’evento si produsse a circa 36 chilometri di profondità e fu ampiamente risentito, oltre che in tutta l’isola di Cipro, anche sulle coste di Egitto e Turchia, senza causare danni o disagi.

La maggior parte degli eventi storici, comunque, si concentrano in una zona ben precisa del Mediterraneo Orientale, posta a sudovest dell’isola di Cipro, attraversata da una linea di faglia che si muove, in genere, ad una profondità non inferiore ai 30 chilometri dalla superficie terrestre e che può provocare eventi potenzialmente prossimi a magnitudo 7.

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