Terremoti in Europa: non si arresta lo sciame sismico nei Balcani, nuova scossa a Sarajevo

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Diverse scosse negli ultimi mesi stanno colpendo con particolare insistenza l’area centrale dei Balcani, specialmente fra Croazia Meridionale, Montenegro Settentrionale e Bosnia Erzegovina. L’8 Gennaio 2016 una scossa di magnitudo 4.5 aveva colpito il Montenegro, provocando il panico generale fra la popolazione locale, spaventata dalle forti vibrazioni sismiche. Da quel giorno seguirono altri eventi minori, comunque superiori al Terzo grado della scala Richter, e quindi avvertiti in superficie. Un evento ancora più potente colpì la Croazia Meridionale 5 settimane più tardi, precisamente il 14 Febbraio, con una magnitudo di 4.6. Fortunatamente la scossa non ha provocato danni, anche se la paura è stata tanta e le scosse di assestamento anche in questo caso sono state diverse, molte delle quali superiori a magnitudo 3.

Anche Bosnia e Serbia sono state colpite da molti eventi di magnitudo compresa fra 3 e 3.9. L’ultima scossa questa sera, alle ore 18, 26 (ora italiana), ha avuto una magnitudo di 3.2 ed è stata nettamente avvertita nella capitale, Sarajevo, che ospita circa 700.000 abitanti. Il sisma non ha causato danni, ma solo un po’ di apprensione fra la popolazione locale. L’ipocentro del terremoto è stato individuato a circa 4 chilometri di profondità e per questo è stato distintamente percepito.

Sappiamo che la Penisola Balcanica è esposta ad un rischio sismico elevato, anche in base alla raccolta dei dati forniti dagli archivi dei terremoti storici avvenuti nell’intera area. Il più forte avvenuto in epoca recente è stato l’evento di magnitudo 6.9 avvenuto nel Montenegro, nel 1979, che provocò la morte di almeno 136 persone e che scatenò uno tsunami locale sulle coste del Paese.

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