Trivellazioni, Claudio Descalzi: “nessun rischio, il referendum non regge”

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Il referendum del 17 aprile “chiede di dire no a qualcosa che non si sta facendo“. Questa e’ l’opinione dell’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, in una intervista al ‘Messaggero’. Descalzi approfondice il suo pensiero: “Per capire la questione bisogna comprendere le ragioni che sono dietro il referendum. Perche’ non si vogliono i pozzi? Il primo punto riguarda il rischio inquinamento. Ma i dati statistici ci dicono che sui pozzi a gas negli ultimi 50 anni non si e’ verificato nessun incidente, sono sicuri. Seconda motivazione portata contro i pozzi: mettono a rischio il turismo. Una delle aree costiere dove si e’ sviluppato maggiormente il turismo di massa e’ il ravennate, dove da decenni e’ presente l’80% delle piattaforme. Quindi anche questa ragione non regge. La terza cosa che farei notare e’ che in Adriatico non si fanno pozzi dal 2009. In Puglia l’ultimo e’ del 1997, quasi 20 anni fa“.

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