“Se voterò, voterò no“. Così il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in merito al referendum del prossimo 27 aprile sulla chiusura alla fine delle concessioni per le piattaforme petrolifere già attive in mare entro le 12 miglia dalla costa. “Trovo che questo referendum non abbia ragione. Il problema oggi, ricordo a tutti, non è quello di non estrarre petrolio ma di consumarne meno, di là dalla demagogia e dall’ipocrisia. Per inquinare meno bisogna consumare meno petrolio e meno gas, e in ciò l’impegno del Governo è fortissimo” spiega Galletti. “Non permetterò che il tema ambientale venga utilizzato in maniera demagogica da coloro che vogliono bloccare il processo riformatore del nostro Paese” aggiunge. Intervistato da ‘il Sole 24 Ore’, Galletti spiega come “l’effetto serra non si combatte fermando le piattaforme in Italia ma consumando meno energia”. “Mi stupisce che gli stessi che oggi sostengono il referendum contro le piattaforme siano gli stessi che definivano inutile l’accordo Cop21 di Parigi sulle emissioni. Dicono no sempre e comunque, tanto non devono mai rendere conto di nulla” aggiunge e poi rincara “c’è una cultura dell’estrema sinistra laica, salottiera e movimentista che ieri, quando si parlava di stepchild adoption e di coppie di fatto, era scesa in piazza accusando i vescovi di ingerenza nella politica italiana e oggi cerca di appropriarsi della Cei e perfino dell’enciclica del Papa“.
Trivelle, Galletti: “Se voterò al referendum del 27 aprile, io voterò no”
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