Trivelle, Renzi: “Quando si parla di energia non fatevi prendere per il naso”

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Quando si parla di energia non fatevi prendere per il naso“. Il referendum sulle trivellazioni non è “no triv” ma “no sprechi“, perché bloccando le trivelle si andrebbero a sprecare “il gas e il petrolio che ci sono e per cui ci sono le infrastrutture per l’estrazione“. Lo ha dichiarato il premier Matteo Renzi al congresso dei Giovani Democratici. “La legge l’ha fatta il Pd, è per non sprecare il gas e il petrolio, come abbiamo fatto la legge per non sprecare cibo e farmaci. Questo è un referendum no-spreco“, ha aggiunto. “Al referendum spero ci sia la massima informazione. Sapete qual è il quesito? Non ‘volete vivere in mondo meraviglioso con pale eoliche su cui noi siamo leader’ o ‘con il petrolio che vi esce dalle orecchie’? Non è questo: il referendum è ‘volete che quando scadranno le concessioni vengano fermati i giacimenti in attività anche se lì c’è ancora gas e petrolio?“. “Negli anni – ha spiegato il premier – si sono fatte infrastrutture perché si è trovato petrolio e gas: dall’unità d’Italia abbiamo estratto circa 200 milioni di tonnellate di petrolio e 767 miliardi di metri cubi di metano. Tutto questo non ci serve a essere indipendenti energeticamente ma ci aiuta ad avere una parte delle riserve. E si sono fatte infrastrutture: la domanda non è ‘ne facciamo altre, andiamo a trivellare, a vedere cosa c’è sotto’. Sono una quarantina, ci lavorano più o meno 10mila persone incluso l’indotto, e tirano fuori gas e petrolio. Noi pensiamo che finché ce n’è in sicurezza si debba tirare fuori quel che c’è, poi si smonteranno le infrastrutture. Il referendum dice che vanno fermate prima ma io lo considero uno spreco: non permettete a nessuno di raccontarvi che questo referendum è un gesto simbolico“.

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