“Non possiamo lesinare la custodia delle superfici marine e terrestri e impedire che vengano rovinate a causa delle trivellazioni per la ricerca del petrolio, oppure a causa della ricerca di aree dove smaltire rifiuti tossici abusivamente, per rispondere a logiche di profitto senza rispetto della volontà prevalente delle popolazioni locali. L’auspicio è, allora, che la politica promuova una nuova sensibilità rispetto ai temi ambientali nel contesto dello sviluppo sostenibile“. Lo ha dichiarato il vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Francesco Savino, durante un incontro con gli amministratori della diocesi calabrese. “Non voglio assolutamente invadere il campo – ha aggiunto – rispetto a quelle che sono le responsabilità dei sindaci, delle giunte e dei consigli comunali. Il mio intento non è assolutamente quello di mancare di rispetto alla ‘laicità’ delle istituzioni“.
“La piena occupazione deve diventare il principale obiettivo di ogni ordinamento economico orientato alla giustizia. Senza lavoro non c’è futuro nella giustizia. Occorre dunque ripensare il lavoro nel contesto di un nuovo umanesimo. Il che significa non assecondare la legge del profitto e ricollocare al centro la persona, la dignità del lavoratore, il perseguimento del bene comune“. E in riferimento aii “migranti e rifugiati”, il vescovo ha sottolineato come “loro ci interpellino, insistentemente, in questi giorni, e le nostre risposte non possono tardare. E’ sotto gli occhi di tutti la drammatica situazione di tanti uomini e donne che abbandonano la propria terra per entrare in Europa, rimanendo vittime delle tragedie del mare. E’ peraltro evidente che il fenomeno migratorio va oltre il credo religioso, dunque non può non intercettare anche la responsabilità delle istituzioni civili e politiche cui spetta il compito di attrezzarsi con urgenza in questo impegno umano e sociale“.