Secondo un recente studio, il campo magnetico della corrente elettrica a 50hz incentiva l’insorgenza di tumori maligni. La ricerca è stata condotta dall’Istituto Ramazzini di Bologna, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista “International Journal of Radiation Biology“. Secondo Morando Soffritti, direttore della ricerca, bisogna riesaminare la sicurezza dei campi magnetici non ionizzanti. Diciotto mesi fa, un gruppo di epidemiologi di Barcellona ha dimostrato un aumento dell’insorgenza di cancro del cervello in lavoratori esposti ad agenti chimici e campi magnetici a bassissima frequenza. I ratti esposti ad una dose di radiazioni ionizzanti gamma a CM-50Hz hanno sviluppato un aumento dell’incidenza di tre tipi di tumore: cancro mammario, leucemia ed un raro tumore del cuore chiamato Schwannoma maligno.
“Con questo studio abbiamo confermato le osservazioni epidemiologiche effettuate da autori americani negli anni ’80-’90 riguardanti l’aumento significativo del rischio di linfomi e leucemie e tumori della mammella in lavoratori esposti a campo elettromagnetico“, spiega Soffritti. “L’eccesso significativo di un tumore così raro come il cancro mammario nei ratti maschi è molto importante, in quanto potrebbe contribuire a ritenere plausibile anche nell’uomo il legame tra cancro mammario ed esposizione a campi elettromagnetici in alcune categorie di lavoratori (ad esempio i macchinisti di elettrotreni) a tutt’oggi non riconosciuto“.