Un aumento di 1 centesimo su ogni sigaretta venduta potrebbe portare ad un ricavo di 720 milioni l’anno da destinare ad un fondo per pagare le nuove cure contro il cancro. A proporlo è stato Carmine Pinto, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica. In cinque anni, gli italiani che vivono dopo un tumore sono aumentati del 20%. Per continuare con questo trend sono necessari nuovi fondi rivolti a nuove terapie. Ed è questa la premessa per il progetto di Aiom, “che – ha detto Pinto – è stato visto molto favorevolmente dall’Aifa (Agenzia Italiana del farmaco), è stato presentato in un incontro al Ministero dell’Economia e Finanza e sarà illustrato la settimana prossima al Ministero della Salute“.
Per il Presidente di AIOM “è urgente destinare risorse specifiche a un ‘Fondo Nazionale dell’Oncologia‘, perché quelle regionali non bastano più. E la cifra di 720 milioni l’anno inizia ad avere un senso in un contesto dove la spesa per i farmaci anti-cancro ospedalieri (3.899 mln) continua a crescere (+9,6% nel 2014) e nei prossimi anni aumenterà a un ritmo difficilmente sostenibile dalle Regioni. Ed è una cifra corretta se rapportata al fabbisogno sanitario calcolato in 1.400.000 euro per i tre settori di oncologia, malattie infettive e diabete. Può poi essere messa a disposizione in tempi brevi scongiurando la reale possibilità che ci si ritrovi fra poco in una situazione di emergenza e di carenza di risorse“. Il progetto Aiom, inoltre, “andrebbe a prendere risorse sul mercato delle sigarette – dice Pinto – che costituiscono un importante fattore di rischio per molti tumori (polmone, vescica e altri): causerebbe un aumento di prezzo delle sigarette e indurrebbe per questo a fumare di meno. Si innescherebbe così un circolo virtuoso, perché fumare meno vuol dire meno tumori e in ultima analisi meno spese per farmaci“. Oltre all’aumento del prezzo delle sigarette è importante rivedere il prezzo dei farmaci anti-cancro.