All’interno dell’Università MIT di Boston da sempre si sviluppano sistemi all’avanguardia, ed in questo momento storico si sta lavorando ad un complesso metodo che tenta di ridurre fino al 34% il tempo di caricamento delle pagine web che noi visitiamo quotidianamente. Questo sistema prende il nome di Polaris, una tecnica che si focalizza sul mappare delle connessioni tra oggetti differenti presenti all’interno della pagina, al fine di cercare la strada più efficiente per consentire al browser, velocità di caricamento più elevate. Per realizzare tutto questo però è necessario conoscere fin nei minimi dettagli come funziona una pagina web, infatti quando noi la visualizziamo sul nostro schermo, il browser deve connettersi in rete più volte per prendere oggetti come i file HTML, sorgenti javascript, font, immagini ecc. Amazon, colosso mondiale dell’e-commerce, ha stimato che ogni 100 millisecondi di ritardo, i suoi utili scendono del 1%.
La velocità, soprattutto nel commercio digitale e nel mondo di oggi basato su internet, è tutto! Quello che fa Polaris è tracciare automaticamente tutte le relazioni tra gli oggetti, che possono essere migliaia in una sola pagina, per evitare che i microritardi dovuti ad ognuno di essi, si sommino e si trasformino in un grosso ritardo finale. I ricercatori stanno pensando di rendere Polaris open source, ma nell’immediato stanno cercando di convincere gli sviluppatori di browser a integrare la tecnologia al più presto.