I 30 anni dal disastro nucleare di Chernobyl dovrebbero essere “anche un’occasione per guardare avanti e preparare il futuro del settore energetico investendo sulla ricerca, sul risparmio energetico, sull’efficienza, sulle fonti rinnovabili. Tutti campi in cui l’Italia puo’ dare molto e che possono rappresentare il vero futuro per il nostro Paese” secondo Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, secondo cui lo stop al nucleare col referendum del 1987 “ha salvato l’Enel“, che “non zavorrata dal nucleare ha potuto scegliere il futuro“, “intraprendendo la strada del risparmio energetico, dell’innovazione, delle rinnovabili“.
L’anniversario di Chernobyl “è un momento per ricordare le vittime, le persone che hanno sviluppato neoplasie in seguito all’incidente e quelle che ancora oggi vivono nelle zone contaminate“. “Quel giorno l’energia nucleare ha mostrato tutta la sua pericolosità per l’Ambiente, la sicurezza e la salute dei cittadini. Una pericolosità purtroppo confermata nel 2011 dall’incidente di Fukushima che, oltre a morte e distruzione, ha paralizzato per mesi una delle economie piu’ importanti del pianeta come quella giapponese. Vanno ringraziati ancora una volta gli italiani, che con lungimiranza hanno fermato il ritorno del nucleare in Italia con il referendum del giugno 2011, che hanno evitato ancora una volta che il Paese prendesse una strada vecchia, sbagliata e antieconomica“.