Dal 2006 al 2013 i medici ginecologi obiettori italiani sono aumentati, dal 69,2% al 70% del totale. Ma, secondo l’ultima Relazione al Parlamento sulla legge 194, trasmessa dal ministero della Salute nello scorso novembre, il numero di non obiettori (1.490 nel 2013) risulta congruo, anche a livello sub-regionale, rispetto alle Ivg effettuate, e non dovrebbe creare problemi nel soddisfare la domanda di Ivg. Le interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg) vengono effettuate nel 60% delle strutture disponibili, con una copertura soddisfacente, tranne che in due Regioni molto piccole. Per quanto riguarda l’esercizio dell’obiezione di coscienza e accesso ai servizi di Ivg – si legge nella Relazione – si conferma quanto già osservato su base regionale e, per la prima volta, per quanto riguarda i carichi di lavoro per ciascun ginecologo non obiettore, anche su base sub-regionale, non emergono criticità nei servizi di Ivg.
Il numero di non obiettori risulta quindi congruo, anche a livello sub-regionale, rispetto alle Ivg effettuate, e non dovrebbe creare problemi nel soddisfare la domanda di Ivg. Secondo la Relazione, anche quest’anno si è proseguito con la rilevazione dell’attività dei consultori familiari per l’Ivg (colloqui pre e post Ivg e certificazioni rilasciate) con un miglioramento della raccolta dati che copre il 79% dei consultori. Il numero degli obiettori di coscienza nei consultori, e` molto inferiore rispetto a quello registrato nelle strutture ospedaliere.