Allarme per le Dolomiti, si stanno sgretolando. Parmitano: “dallo Spazio si vede che in Italia le costruzioni hanno deviato le correnti”

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Dallo spazio si vedono i fuochi in Amazzonia per la distruzione della foresta mentre è possibile notare la deforestazione in atto in Madagascar. Per tutti gli astronauti una delle missioni più affascinanti è sull’Italia. Tutti restano colpiti dal fascino dell’Italia ma uno dei fenomeni ben visibile è  il vedere da quella distanza, 400 km , come le grandi costruzioni , in Italia abbiano addirittura deviato le correnti marine. Questo è un dettaglio ben visibile”. Lo ha dichiarato l’astronauta italiano, Luca Parmitano, intervenuto con una videointervista dagli Stati Uniti, alla convention sui cambiamenti climatici voluta ed organizzata dall’Ordine dei Geologi della Campania e svoltasi oggi a Minori, in Costiera Amalfitana. “Dal 28 al 30 Aprile, Napoli – ha annunciato Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi – ospiterà su questi ed altri temi il Primo Congresso Nazionale di tutti i Geologi Italiani con il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti”. I cambiamenti mettono a rischio principalmente le città costiere.

PARCO DOLOMITI BELLUNESI 1I cambiamenti climatici sono in atto ed è inutile escluderlo. C’è in atto un’ aumento della temperatura. Le Dolomiti si stanno sgretolando. Qualora il trend dovesse continuare così – ha dichiarato Elisabetta Erba, ricercatrice, Presidente della Società Geologica Italiana, la più antica in Italia nel campo della geologia – avremo un innalzamento dei mari che metterà fortemente in pericolo le città costiere e non ci saranno dighe che potranno evitare questo. Per capire bene quale possa essere il nostro futuro dobbiamo investire in ricerca e coinvolgere i geologi”.

 Il dato è allarmante. “In Italia per l’intero comparto universitario della ricerca – ha affermato Vincenzo Morra del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università Federico II – si investono appena 92 MLN di euro. Il paragone con i Paesi stranieri è persino inutile farlo”.

villa-romana-minori_d_0_0_800.20150616170031Minori, Città del Gusto “disposta ad investire tutto nella mitigazione dei rischi idrogeologici. In appena un anno siamo passati dai 68.000 turisti del 2014  – ha dichiarato il sindaco di Minori, Andrea Reale, ai numerosi giornalisti della stampa internazionale giunta anche dall’estero – ai 78.000 turisti nel 2015 con un aumento dei fatturati, nei settori alberghiero e ristorazione addirittura del 30 per cento”.

La stampa di tutto il mondo, c’erano anche Stati Uniti, Canada, Russia, Cile ma molta anche la stampa europea, ha visitato in notturna i presepi di Minori, la fabbrica del limoncello, gustando i prodotti tipici della città in vicoli e borghi pittoreschi di straordinario fascino e bellezza. I giornalisti hanno ascoltato, visto e ripreso i canti del Venerdì Santo.

napoliIl rischio idrogeologico però è forte in Costiera Amalfitana. “Qualche dato per comprendere la situazione relativa al dissesto idrogeologico in Costiera Amalfitana . Passiamo  da un’ indice di pericolosità frane pari all’88% nel comune di Amalfi – ha dichiarato Domenico Sessa, Consigliere dell’Ordine dei Geologi della Campania –  al 77% di Minori ed ancora dall’88 % di Maiori all’82 % di Atrani. A Ravello ed a Tramonti abbiamo invece un rischio di pericolosità frane ben dell’84%. Dunque in Costiera Amalfitana il rischio idrogeologico è molto elevato con zone R3 ed R4. Negli  ultimi decenni le molteplici problematiche connesse ai rischi naturali  in particolare quelle relative alle catastrofi idrogeologiche, sono state oggetto di crescente interesse da parte non solo della comunità scientifica ma anche delle pubbliche amministrazioni competenti. Siamo però dinanzi a dati importanti. Ad esempio la Costiera Amalfitana ha un alto indice di aree edificate a rischio frane elevato e molto elevato. Da Amalfi, Minori, Maiori ad Atrani, Ravello, Tramonti, nessuno è esente da tale rischio”.

La Villa Romana a Minori

A rischio i mosaici dell’impianto termale della Villa di Minori risalente all’epoca dell’Antica Roma . La villa  è del  Primo Secolo d.C. aperta verso il mare  – ha proseguito Sessa – si trova in una situazione ambientale felicissima con l’area termale, gli affreschi, mosaici e statue. Purtroppo questa Villa fu sepolta in seguito all’alluvione del 1954 per poi ritornare alla luce ma come vedremo rischia di rimanere vittima del dissesto idrogeologico. Ci sono l’Antiquarium con importanti reperti archeologici ritrovati nel sito, il Triclinio Ninfeo, la Sala del Teatro, le Sale di rappresentanza, il Porticus Triplex, l’impianto termale con mosaici davvero belli, la Sala della Musica”.

In Campania ad esempio ben l’87 per cento dei comuni è a rischio idrogeologico .Questi  numeri purtroppo dimostrano la fragilità di un territorio  – ha dichiarato Francesco Russo, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania – che continuamente è sottoposto ad eventi di dissesto. La prevenzione per questi rischi, malgrado le continue esternazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni e dei geologi, che da sempre rivendicano la loro esperienza in un campo fondamentale per la pianificazione territoriale, vede ancora fermi i fondi stanziati per il dissesto idrogeologico”.

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