La “pesca fantasma” minaccia l’ecosistema marino: si tratta di tutte quelle attrezzature da pesca abbandonate, perse o dismesse nei fondali che finiscono per intrappolare ed uccidere la fauna e costituire un pericolo per la navigazione. Ormai le attrezzature rappresentano quinto dei rifiuti marini globali, sia a causa dell’aumento delle attività di pesca, sia per l’ampio uso di materiali sintetici di lunga durata. Per fortuna la tecnologia fornisce un aiuto in questo senso: boe satellitari, chip cifrati e ricevitori GPS possono segnalare le strumentazioni abbandonate.
Anche in Italia la “pesca fantasma” rappresenta un problema: grazie ad un progetto dell’Alleanza delle Cooperative pesca in Sicilia, Campania, Puglia e Calabria, i pescatori hanno recuperato 2,5 tonnellate tra reti fantasma e attrezzi dispersi