Un piccolo satellite artificiale, realizzato dagli studenti del Politecnico di Torino, sarà ospitato sul lanciatore russo-europeo Soyuz, che porterà in orbita il satellite Sentinel-1B. Come era già accaduto nel 2012 il Politecnico è stato selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea per il programma educativo ‘Fly Your Satellite!‘, iniziativa proposta dall’Education e Knowledge Management Office, che ha portato ad una selezione iniziale di 6 CubeSats di altrettante università europee. Nella seconda fase di selezione, i nanosatelliti selezionati sono stati tre: oltre a quello torinese, battezzato e-st@r-II, ci sono quelli dell’Università di Liege (Belgio) e di Aalborg (Danimarca).
I CubeSat saranno lanciati il 22 aprile prossimo a bordo del lanciatore russo-europeo ‘Soyuz’ (che porterà in orbita come carico primario il satellite dell’ESA Sentinel-1B ) da Kourou, in Guiana Francese, dove alcuni ragazzi del team hanno preparato la missione nelle scorse settimane. Il progetto di e-st@r-II è nato nel 2013, nell’ambito delle attività del team studentesco CubeSat Team coordinato dalla ricercatrice Sabrina Corpino del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico. In questi anni, il CubeSat Team è diventato un punto di riferimento per lo sviluppo dei nanosatelliti a livello italiano e si è dimostrato competitivo a livello europeo e internazionale. Il Team collabora con prestigiose università estere, come il Mit, con agenzie spaziali (Esa, Asi, Nasa/jpl) e con importanti aziende aerospaziali (Thales Alenia Space, Airbus Defence and Space, Tyvak).
Al progetto di e-st@r-II hanno partecipato più di 100 studenti provenienti non solo dai corsi di Ingegneria Aerospaziale, tra gruppi di lavoro attivati durante i corsi, progetti di tesi di laurea e di dottorato. Una volta lanciato nello spazio, il CubeSat, che pesa circa un chilogrammo, dovrà essere monitorato dagli studenti, che dovranno testare il controllo dell’assetto. Un esperimento che servirà a perfezionare i nanosatelliti, anche nell’ottica di una loro possibile applicazione industriale, che oggi fatica ad affermarsi anche per la carenza di un preciso sistema di orientamento. I risultati sui test si avranno nel giro di alcuni mesi, ma già entro pochi giorni potrà essere verificata la ricezione del segnale dall’orbita, attraverso la Stazione dell’Associazione Radioamatori di Bra (Cuneo), che diventerà il quartier generale del team. Prs 201930 APR 16