El Niño, il riscaldamento anomalo delle acque del Pacifico centro-meridionale e orientale, torna protagonista della possibile evoluzione estiva del clima sul Mediterraneo centrale e sull’Italia? A fornire all’Adnkronos un’analisi del fenomeno, delle sue possibili ricadute sulla prossima estate, che potrebbe essere torrida come e più di quella dello scorso anno, è il meteorologo Paolo Ernani. “Un periodo particolarmente caldo, con temporanee interruzioni, è persistito per diversi mesi sul Mediterraneo centro occidentale, sull’Italia e su diversi paesi dell’Europa centrale. La causa è da attribuire al fenomeno Niño (Enso, El Niño Southern Oscillation) eccezionalmente intenso soprattutto nel 2015? – si chiede Ernani – Quando anni fa studiammo tale fenomeno riscontrammo che il Nino influenzava il tempo sulla nostra penisola con variegate sfumature. A volte apportava caldo e bel tempo, altre tempo instabile e freddo, oppure una marcata variabilità. Insomma non c’era una netta prevalenza di un tipo di tempo“.
“Non vi è dubbio però – osserva il meteorologo – che il Niño abbia influenza sulla circolazione generale dell’atmosfera terrestre. Un oceano particolarmente caldo e con una forte evaporazione non può che influenzare la circolazione generale dell’atmosfera sovrastante cambiandone in modo significativo le normali caratteristiche fisiche. Detto questo – spiega Ernani – riteniamo che un forte anomalo scambio termico sia da attribuire proprio al Nino. A partire dall’anno scorso sino a oggi sul nostro emisfero ma soprattutto sul centro e nord Atlantico e sull’Europa vi è stato un persistente scambio termico Nord-Sud/Sud-Nord, insomma uno scambio lungo i meridiani“.
“Frequentissime sono state le invasioni di aria molto fredda che dalle latitudini polari scendevano sull’Atlantico sino oltre le isole Canarie lambendo anche le coste atlantiche africane – precisa il meteorologo – Consideriamo poi che sul nord Africa (Mauritania, Marocco, Algeria ecc.) staziona quasi permanentemente l’anticiclone africano. Il ritorno di forti correnti meridionali (direzione Sud-Nord) generate dall’aria fredda discesa sulle coste atlantiche africane ha costretto l’anticiclone africano a salire di latitudine estendendo così la sua influenza, con una forte onda di calore, proprio sull’area mediterranea, sulla parte più a est della Spagna, Francia e centrando invece l’Italia, diversi paesi del centro Europa e oltre“.
“Non a caso il 2015, per la nostra penisola e non solo, è stato uno degli anni più caldi dal 1997 a oggi. Ora sembrerebbe, ma questa è una possibile ipotesi, che si stia mettendo in atto uno spostamento di tutto il sistema di circolazione a grande scala verso oriente. Questo – sottolinea Ernani – comporterebbe pure lo spostamento di longitudine molto lento e graduale dell’asse freddo atlantico sull’Europa e mediterraneo centrale (e quindi anche sull’Italia). E’ plausibile tutto ciò visto che i modelli di simulazione a scala stagionale (Centro europeo e Gfs ) prevedono invece un’estate bollente su gran parte del nostro continente e conseguentemente un 2016 più caldo degli anni precedenti? – si chiede infine – Difficile dire quale ipotesi potrebbe prevalere“.