Imprenditori, investitori e tutti coloro che utilizzano il business per raccogliere le sfide social si sono riuniti a San Francisco per la conferenza Social Capital Markets: dal meeting è nata una nuova parola, “inculator“. Sebbene possa suscitare ilarità, il nuovo termine nasce semplicemente dalla fusione di “incubator” ed “accelerator“, ed appare in un report pubblicato martedì dall’Unitus Seed Fund, una venture che investe su startup indiane. Si ricordi che l’incubatore d’impresa è “un’organizzazione che accelera e rende sistematico il processo di creazione di nuove imprese fornendo loro una vasta gamma di servizi, dagli spazi fisici alle opportunità di networking”, mentre l’acceleratore interviene investendo su un’impresa con un potenziale per accelerarne lo sviluppo in un lasso di tempo prestabilito. I due spesso finiscono col sovrapporsi, il che spiega la nascita nel nuovo vocabolo e della sua natura: un acceleratore che richiede più tempo per sviluppare idee e costruire un business.
“Abbiamo deciso che volevamo standardizzare la nomenclatura per aiutare le persone a comprendere dove si adattano meglio per confrontare mele con mele e arance con arance,” spiega Will Poole, managing partner dell’Unitus Seed Fund.
Il report enfatizza anche l’importanza della formazione, i vantaggi della specializzazione verso un determinato settore e la necessità anche per i migliori “inculator” di investire nel marketing per attrarre i migliori imprenditori, spiega Poole. Inoltre, il rapporto offre spunti per la comunità di sviluppo globale, che cerca sempre più modelli di “inculator” per supportare gli imprenditori nei mercati emergenti. “Inizierò dicendo che c’è un numero crescente di inculators che viene creato in tutto il mondo e sarà importante sia per imprenditori che per i finanziatori focalizzarsi su coloro che performano meglio,” ha spiegato Poole.
Nella lista delle organizzazioni incluse nel survey anche Chinacellerator, The Unreasonable Institute, Microsoft Ventures, Agora Partnerships and Indian Angel Network.