Ebola: procede a rilento lo studio sui vaccini, i rischi sono ancora alti

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Le ricerche sui vaccini per il virus Ebola condotte  durante l’epidemia in Africa occidentale potrebbe andare perso se le aziende che hanno lavorato ai vari progetti non completeranno il lavoro, nonostante ora non ci sia più urgenza. A lanciare l’allarme è un rapporto del Wellcome Trust britannico e dell’università del Minnesota. Durante l’epidemia in totale sono stati valutati in test clinici 13 candidati vaccini, e tre hanno raggiunto la fase 3 della sperimentazione nei paesi colpiti. In un caso, quello del vaccino sviluppato da Msd che attualmente viene usato per immunizzare i contatti dei pochi casi rimasti in Guinea, i risultati preliminari hanno mostrato un’efficacia del 100%, al punto che l’alleanza mondiale per i vaccini (Gavi) ne ha ordinati 300mila entro maggio 2016 da stoccare come riserva di emergenza. A quanto si legge nel documento, però, nessun candidato ha ancora avuto una approvazione definitiva, e ancora mancano dei dati certi sulla sicurezza e l’efficacia. Il rapporto contiene alcune raccomandazioni per le aziende sul lavoro necessarie per non perdere i progressi ottenuti finora, ed essere pronti ad iniziare subito test di fase 3 e 4 nel caso di una nuova pandemia. “Anche se grazie allo sforzo siamo passati dal non avere farmaci o vaccini all’inizio dell’epidemia ad avere un vaccino sicuro ed efficace e molti altri candidati promettenti – spiega Jeremy Farrar, direttore del Wellcome Trust – il lavoro non è ancora finito. Ora che l’epidemia è terminata si rischia di concentrarsi su altre emergenze lasciando lo sviluppo a metà“.

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