L’emicrania è una patologia neurologica cronica che si presenta ricorrentemente con forti dolori provati in qualsiasi parte della testa o del collo. Sempre più diffusa, si ritiene che circa il 12% della popolazione adulta ne soffra, ma una frequenza simile si osserva anche nei bambini sotto i 12 anni, colpiti per il 9% da questo disturbo. Il mal di testa può arrivare a durare fino a 72 ore e può essere preceduto da sintomi spiacevoli come nausea, vomito, fotofobia e fonofobia (aumento della sensibilità alla luce e al suono). Mentre molto spesso lo scatenarsi del disturbo è associato a stress, variazioni ormonali, modifiche del ciclo sonno-veglia, assunzione di alcuni farmaci e cambiamenti del tempo, sempre più diffusi sono gli studi che approfondiscono la relazione tra alimentazione ed emicrania. Già negli anni ’80, un gruppo di ricercatori dell’Hospital for Sick Children di Londra aveva trattato 88 bambini affetti da severa emicrania con una dieta per eliminazione, riuscendo ad eliminare la patologia in ben 78 di loro. In questo modo, si riuscirono ad individuare i cibi che scatenavano la cefalea (cosiddetti trigger), portando la maggioranza dei pazienti ad abolirli dalla loro alimentazione. È chiaro che ogni caso è da considerarsi come unico, nel senso che non può essere elaborata una dieta che sia necessariamente efficacie per tutti i soggetti. Tuttavia, ci sono dei cibi che sembrano essere particolarmente legati alla comparsa del mal di testa, altri invece da considerarsi innocui (pain-safe). Vediamo quali sono.
Cibi comunemente TRIGGER:
- Formaggi, in particolare quelli stagionati e fermentati (ricchi di tiramina che, nelle persone poco predisposte, non vengono metabolizzate adeguatamente, provocando il mal di testa);
- Alcol
- Carne e insaccati (ricchi di tiramina e nitrati, anche queste sostanze scatenanti)
- Cibi grassi e fritture
- Aspartame
- Glutammato monosodico (contenuto nei dadi da brodo, nella salsa di soia e molto comune nel cibo orientale)
- Gelato o alimenti freddi
- Agrumi, mele, banane, pesche e pomodori
- Noci e nocciole
- Cioccolato
- Uova
Cibi comunemente PAIN-SAFE:
- Riso, in particolare quello integrale;
- Frutta (tranne quella indicata tra i TRIGGER)
- Semi di sesamo (ideale per il mal di testa ormonale)
- Miglio (il magnesio, di cui è ricco, stabilizza la tendenza all’emicrania)
- Pepe di cayenna (contiene la capsaicina che inibisce la percezione del dolore)
- Aceto di mele (diluirne qualche goccia in acqua calda e inalarlo all’inizio del mal di testa)
- Mandorle (la salicina che contengono è un antidolorifico naturale)
- Verdure verdi cotte (come broccoli e spinaci)
- Verdure arancio cotte (carote, patate dolci, zucca)
L’approccio ideale per testare l’incidenza dell’alimentazione sulle cefalee sarebbe quella di evitare i cibi presumibilmente trigger per due settimane, per poi reintrodurli uno alla volta ed osservare quale tra questi è effettivamente scatenante del mal di testa. Si tenga presente che, generalmente, i cibi che più influenzano la comparsa del dolore sono carne, formaggi e uova.