“Non solo buone intenzioni ma linee guida vere che possono essere concretamente fatte“. Così il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti è intervenuto alla conferenza del Tavolo nazionale sulla EROSIONE costiera che ha il compito di definire le ‘Linee guida nazionali sulla gestione‘, previste per giugno, con l’intento di sviluppare attività di collaborazione con i paesi del Mediterraneo. Tra le cause che hanno determinato il fenomeno, oltre al boom edilizio, il ministro ricorda il ruolo dei cambiamenti climatici: “dobbiamo tenerne conto. Hanno effetti anche in Italia“.
Per comprendere meglio il problema dell’EROSIONE costiera il ministro cita qualche macrodato: “tra il 1960 e il 2000 si stima che la costa nazionale abbia subito, lungo tratti per complessivi 1600 km, un arretramento quantificabile in 70 kmq. Nello stesso periodo, lungo tratti complessivi di costa di 1400 km, si è registrato un avanzamento di 55 kmq“. Il saldo, dunque, “è evidentemente negativo. Anche perché non tiene conto di un altro elemento preoccupante, cioè il forte arretramento che ha subito il delta del Fiume Po, pari a 25kmq lungo un tratto complessivo di 32 km, che sta a testimoniare la pesante perdita di sedimenti avvenuti dall’inizio del boom edilizio ed economico del Paese a partire dagli anni ’60“. Inoltre, conclude Galletti, “studi effettuati nel 2006 dal ministero dell’Ambiente, certificavano che lungo la costa italiana risultano circa 540 km complessivi di tratti di costa a ‘potenziale rischio di EROSIONE‘.