E’ di ieri la notizia che le Filippine hanno lanciato il primo programma al mondo di immunizzazione di massa contro la febbre dengue, malattia che, secondo le stime dell’Oms infetta 390 milioni di persone all’anno in tutto il mondo. E le Filippine sono state il Paese più colpito nella regione del Pacifico occidentale tra il 2013 e il 2015, facendo registrare 200.415 casi solo lo scorso anno, con un forte impatto in termini di salute e di costi. Secondo il Dipartimento della Salute, la vaccinazione di bambini di 9 anni per cinque anni a partire dal 2016 potrà aiutare a ridurre i casi del 24,2%. Il Segretario alla Salute Janette Garin, ha dunque definito il lancio del programma “una pietra miliare storica” nella sanità pubblica delle Filippine.
“Siamo il primo paese ad introdurre, adottare e attuare la prima volta il vaccino anti dengue attraverso il sistema sanitario pubblico e in un ambiente scolastico pubblico“, ha spiegato Garin. Il vaccino Dengvaxia, sviluppato dalla società farmaceutica francese Sanofi Pasteur, viene somministrato con una serie di tre dosi, a distanza di sei mesi l’una dall’altra. Secondo il New England Journal of Medicine, uno studio su bambini da 9 a 16 anni ha dimostrato che riduce il rischio di contrarre la dengue del 65,6%. Inoltre, diminuisce i ricoveri dell’80% e i casi gravi del 93%. Il vaccino, che ha ottenuto la sua prima licenza in Messico nel dicembre 2015 è in attesa di regolamentazione in Europa. Ma è nei paesi asiatici e in America Latina, dove la malattia è endemica, che potrà fare la differenza, come spiega alla Associated Press Guillaume Leroy, vicepresidente della sezione di Sanofi che si occupa di dengue.