Nelle giornate dedicate a celebrare i trent’anni di Internet in Italia (29 e 30 aprile 2016), Save the Children sottolinea come, rispetto alla più diffusa ‘generazione connessa’, in realtà in Italia sono 452mila gli adolescenti che non hanno mai usato Internet, ben l’11,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni che vivono nel nostro Paese[1]. La percentuale è più elevata nel Sud e nelle Isole, dove sfiora il 17,4%, pari a 270mila ragazzi. La presenza di adolescenti ‘disconnessi’ è maggiore nelle famiglie che dichiarano di vivere in condizioni economiche “assolutamente insufficienti” (22,7%) o con “risorse scarse” (14,2%), mentre è estremamente ridotta in quelle che dichiarano di vivere in condizioni economiche “ottime o adeguate” (6,5%).
I Punti Luce di Save the Children sono centri ad alta densità educativa che sorgono in quartieri svantaggiati delle città e sono il fulcro del programma nazionale “Illuminiamo il Futuro“, che dal 2014 interviene a supporto di contesti privi di opportunità per i più giovani e le loro famiglie, con l’obiettivo di agire su quella che viene definita “povertà educativa”: la privazione della possibilità di accedere alle opportunità educative necessarie per apprendere, sperimentare, sviluppare capacità, talenti e aspirazioni e spezzare così il circolo vizioso di una povertà di opportunità di crescita che alimenta la povertà economica e viceversa. “La promozione dell’uso delle tecnologie digitali, in un’ottica di promozione della cittadinanza digitale, e nell’ambito di un’offerta educativa completa, può avere un impatto importante in contesti deprivati. Gli effetti positivi di Internet si realizzano in pieno e in sicurezza se i più giovani possono sviluppare quelle competenze digitali, competenze complesse, necessarie a cogliere e governare i cambiamenti che essi stessi possono contribuire a determinare“, conclude Milano.