“Il futuro è di chi arriva prima, di chi lo prende per primo e noi, con la collaborazione di tutti, ce la faremo“. Lo ha detto Matteo Renzi, che si è collegato con l’Internet day in corso a Pisa in occasione dei 30 anni del primo collegamento italiano alla rete. “Allora era un collegamento pionieristico, l’Italia era il quarto Paese a collegarsi. Ora dobbiamo recuperare il posizionamento in zona Champions“, ha spiegato il presidente del Consiglio secondo il quale “internet deve creare più partecipazione e democrazia, non possiamo più permettere un meccanismo di cittadini di serie A e B, sarebbe inaccettabile, quindi dobbiamo consentire l’accesso agli strumenti digitali“. Per Renzi, quindi, è “fondamentale che il governo semplifichi. Siamo partiti con i nostri provvedimenti, possiamo sempre fare meglio ma siamo partiti, Spid è il primo passo. Internet è uno straordinario strumento che allarga i diritti“. Poi, per il premier, “c’è il tema occupazione, posti di lavoro e creazione di ricchezza. Noi siamo felici per gli ultimi dati, dimostrano che il JobsAct funziona. Ma se ragioniamo da qui a 10 anni molti settori cambieranno, saranno travolti dalle tecnologie. Ma questo aprirà spazi nuovi“.
Altro tema toccato da Renzi nel suo intervento, le infrastrutture: “La prima è la banda larga“, ha detto il premier annunciando che il Cdm di oggi esaminerà il bando sulla banda ultra larga e “dopo tante chiacchiere finalmente si parte“. Per Renzi, quella di intenet “è una rivoluzione. Ma la novità è che l’Italia questa rivoluzione la vuole vivere e non seguire. E’ arrivato il momento in cui l’Italia prende la bandiera e si mette in prima fila. La rivoluzione digitale può vedere l’Italia protagonista. Io prendo l’impegno a fare la nostra parte come governo in una sfida che è senza colore politico ma di tutta l’Italia“.
“Con Internet c’è creazione di posti di lavoro. Il mondo della manifattura 4.0 provocherà un cambiamento radicale: lo sta già provocando nei fatti. Finalmente ci sono segnali importanti di crescita dell’occupazione. Ma da qui a dieci anni molti settori saranno travolti dalle nuove tecnologie. E l’Italia deve essere all’avanguardia: non ci accontentiamo aver ridotto la disoccupazione ai minimi negli ultimi quattro anni, ancora non basta“. “Anche l’energia sarà trasformata dalla tecnologia, come con i nuovi contatori intelligenti di Enel che daranno lavoro a migliaia di elettricisti nei prossimi anni“. “Siamo in presenza di una vera rivoluzione e dobbiamo scommettere sul capitale umano“.
“Mi spiace per gli scontri, francamente sono abbastanza incomprensibili. Stiamo discutendo di come internet possa aiutare di più il Paese, è una di quelle cose su cui non ha proprio senso litigare“.