Lo scivolamento del blocco di aria piuttosto fredda, di origine polare marittima, sull’Europa centrale, come previsto sta favorendo lo sviluppo di rovesci e di temporali isolati, accompagnati da fulminazioni, rovesci di gragnola e neve, che stanno interessando diverse aree fra il Belgio, l’Olanda, la Danimarca, il nord della Germania e la Polonia più occidentale, dove localmente si sono verificati dei fenomeni di forte intensità. L’attività temporalesca è risultata insolitamente intensa per il periodo, soprattutto sulla Germania settentrionale, dove si è osservata la formazione, piuttosto rapida, di diverse “Cellule temporalesche” in aria fredda, caratterizzate da imponenti cumulonembi interamente ghiacciati fin dalla base e carichi di fiocchi di neve fin dalle bassissime quote.
Le basse temperature, sommandosi all’afflusso dell’aria fredda post-frontale, da NO, e il contemporaneo abbassamento della quota dello “zero termico”, hanno permesso alle precipitazioni di assumere prevalente carattere nevoso fino al piano. Difatti proprio nel corso della mattinata dei rovesci di gragnola, con fiocchi di neve misti alla pioggia, si sono visti persino a Copenaghen, ad Amburgo e nei dintorni di Liegi. Fiocchi di neve svolazzanti e “coreografici” si vedranno anche nelle altre grandi città tedesche, come Hannover o la stessa Berlino.
Ma in queste ore, col progredire dell’aria fredda verso il sud della Germania, la Svizzera e l’Austria, rovesci di neve fino a quote pianeggianti sono segnalati in diverse città e località della Germania centrale e meridionale, dove le temperature stanno subendo un autentico crollo, portandosi su valori di poco superiori ai +0°C.
L’instabilità convettiva presente fra Belgio, Olanda, Danimarca e Germania viene spiegata dal fatto che l’aria fredda, di origine polare marittima, scorrendo sopra l’Atlantico settentrionale si è scaldata notevolmente nei bassi strati, caricandosi di umidità e instabilizzandosi alle varie quote, con un conseguente incremento del “gradiente termico verticale” che ha instabilizzato l’intera colonna d’aria, favorendo lo sviluppo di moti convettivi diffusi all’interno dell’avvezione fredda.
Riscaldandosi nei bassi strati la massa d’aria è diventata molto instabile, causa il notevole aumento del “gradiente termico verticale” (notevoli differenze di temperature alle varie quote) in seno alla colonna d’aria. Questi notevoli contrasti termici, fra la bassa e la media troposfera, hanno favorito la formazione di intensi moti convettivi (correnti ascensionali che spingono l’aria dal basso verso l’alto) che agevolano la formazione di imponenti addensamenti nuvolosi cumuliformi (cumuli, congesti e cumulonembi in aria fredda) carichi di piogge, rovesci di neve e persino grandinate di piccola e media taglia.
Di solito questa nuvolosità, evidenziata dalle moviole satellitari con i classici “ciottoli” o nubi puntiformi, si sviluppa all’interno del settore freddo post-frontale di un intenso ciclone extratropicale e rappresenta le varie linee di instabilità (derivate anche dalla rotazione dei venti al suolo da NO sempre più verso nord) che seguono il passaggio del fronte freddo. In questo caso però il maggior contributo della radiazione solare di fine Aprile, capace di scaldare maggiormente il terreno durante le ore diurne, ha avuto un ruolo significativo nell’esaltare ulteriormente i contrasti termici fra bassi e medi strati, favorendo l’innesco di intensi moti convettivi più intensi che hanno agevolato la formazione di grossi cumulonembi in aria fredda.
Nelle prossime ore, con l’evoluzione verso levante del profondo vortice depressionario, l’aria fredda in discesa dalle latitudini artiche groenlandesi e la nuvolosità puntiforme a suo seguito invaderanno la Danimarca, la Germania settentrionale e la Polonia settentrionale, portando rovesci, nevosi sino a 200–300 metri di quota, specie nel sud della Germania, occasionali grandinate, e persino dei fenomeni temporaleschi.
I temporali, figli dei notevolissimi contrasti termici fra l’aria polare presente in quota (-30°C a 500 hpa) e la più mite superficie dell’Atlantico e del mar del Nord, seppur distribuiti in modo isolato o sparso, potranno risultare anche ben sviluppati e quindi in grado di arrecare forti rovesci di pioggia mista a grandine.
Durante i rovesci più intensi non sono escluse cadute di gragnola e rovesci di neve tonda. Sui rilievi, al di sopra dei 300-400 metri, invece si attendono delle nevicate che domani, con lo scivolamento del secondo nucleo di aria molto fredda, polare marittima, ora ridossato sul mar del Nord e la Danimarca, dovrebbero abbassarsi fino a quote pianeggianti, specie tra la Danimarca e il nord della Germania. Ma tanta neve cadrà soprattutto sul versante settentrionale delle Alpi, in modo particolare fino a bassissima quota tra i monti della Svizzera, le Alpi austriache e quelle bavaresi, per il notevole “forcing” orografico esercitato dalle vette alpine nei confronti della fredda ventilazione dai quadranti nord-occidentali. Per monitorare la situazione in tempo reale ecco le pagine relative al nowcasting: