Salvare il lupo iberico. Questo è l’obiettivo dei movimenti per l’ambiente che da mesi si stanno mobilitando in Spagna a difesa di questa sottospecie del lupo comune. Canis lupus signatus, questo è il nome scientifico del lupo iberico, con caratteristiche leggermente diverse da quelle del lupo appenninico (Canis lupus italicus), non è specie protetta a livello nazionale nel paese iberico. A sud del fiume Duero, uno dei principali corsi d’acqua della penisola, gode di maggior protezione nell’ambito della normativa europea Habitat.
A nord di questo fiume invece, dove è presente in maggior numero, è soggetto a controllo degli esemplari. In sostanza può essere cacciato. Anche se la caccia al lupo è soggetta a forti controlli e limitazioni (ogni Comunità Autonoma legifera a riguardo e determina il numero massimo di esemplari che possono essere abbattuti) ogni anno centinaia di lupi vengono uccisi nel nord del paese a fronte di circa duemila esemplari totali.
Le aree con maggior numero di lupi sono quelle della Cordigliera Cantabrica (una grande catena montuosa che va dalla Galizia ai Paesi Baschi), della Sierra de la Culebra al confine con il Portogallo, e in misura minore su Pirenei e montagne dell’Andalusia. Il lupo è presente anche sulle montagne del Sistema Central, la fascia montuosa che divide in due il paese e che comprende anche le montagne di Madrid.
Proprio in supporto di questi movimenti è arrivata qualche giorno fa la proposta di iniziativa legislativa da parte del partito politico Podemos, che ha chiesto al futuro governo di istituire per legge il lupo iberico come specie protetta a livello nazionale e di inserire misure di aiuto per gli allevatori, affinché possano prevenire gli attacchi.