Durante un contatto programmato il 7 aprile, gli ingegneri della missione hanno scoperto che la sonda Kepler è entrata in Emergency Mode (EM): una particolare modalità che prevede un minore consumo di energia e l’uso di maggiori quantità di carburante ed ora, spiega Charlie Sobeck?, mission manager della missione Kepler e K2, “il recupero è la priorità in questo momento“.
Si è così aperta una fase di emergenza, che assegna la priorità alle comunicazioni con il Deep Space Network dell’agenzia. Secondo i dati iniziali, Kepler è entrata nella fase EM la scorsa settimana, prima che avessero inizio le manovre preparatorie alla missione K2. La sonda si trova a circa 75 milioni di miglia dalla Terra e le comunicazioni sono lente: anche alla velocità della luce sarebbero necessari 13 minuti perché il segnale possa viaggiare fino alla sonda e tornare a terra,
L’ultimo contatto regolare è avvenuto il 4 aprile, e la sonda era attiva ed operativa. Ulteriori aggiornamenti verranno resi noti non appena la situazione lo consentirà, conclude Sobeck.
Lanciato nel 2009, Kepler è la prima missione NASA concepita per rilevare pianeti simili alla Terra in orbita attorno a stelle lontane. Nel corso di oltre sei anni di studio ha confermato la presenza di più di 1.000 pianeti e più di 3.000 candidati con una vasta gamma di dimensioni e distanze orbitali, compresi quelli nella zona abitabile.