Previsioni Meteo, adesso la primavera “singhiozza”: si apre la porta del freddo polare marittimo, si chiude quella del caldo africano

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L’avvezione di aria fredda polare marittima che ieri ha riportata la neve fino a bassa quota in Appennino, imbiancando i principali comprensori montuosi di Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria e Basilicata, non è un caso. Come preannunciato le scorse settimane questo netto cambio di circolazione sull’area euro-atlantica è direttamente correlato alla crisi della figura del vortice polare troposferico, ridotto ormai a “brandelli” dal “final warming” di fine Marzo.

Difatti, come avevamo osservato nelle scorse settimane, questo intenso riscaldamento della stratosfera, ben osservabile sopra l’Artico, propagandosi alle quote inferiori della troposfera, ha prodotto una mutazione della circolazione atmosferica in sede artica dalla bassa stratosfera, portando alla definitiva frammentazione, in più “lobi” (o vortici secondari colmi di aria gelida d’estrazione artica) il vortice polare.

In particolare nelle ultime due settimane, quando gli effetti di questo “stratwarming” sono riusciti a propagarsi nella parte più alta della troposfera, con il conseguente aumento del campo dei geopotenziale che ha agevolato lo sviluppo sul mar di Beaufort di una imponente area anticiclonica, ben strutturata nell’alta troposfera. La formazione di questa robusta figura anticiclonica nel cuore del mar Glaciale Artico, con massimi barici al suolo superiori ai 1044 hpa nel tratto più settentrionale del mare di Beaufort, ha contribuito a destabilizzare la figura del vortice polare, la quale, di tutta risposta all’attacco anticiclonico e all’improvviso aumento dei geopotenziali in quota, rischierebbe di disintegrarsi in due o più “lobi” pronti a muoversi verso le medie latitudini, fra l’Asia settentrionale, il nord America e l’Europa.

Uno di questi “lobi”, scivolando lungo il mar di Norvegia e la Scandinavia, ha raggiunto la Danimarca e il nord della Germania, contribuendo ad “avvettare” diversi nuclei di aria fredda polare marittima in direzione delle Isole Britanniche e dell’Europa centrale, responsabili delle insolite nevicate e dei brevi rovesci di neve che hanno imbiancato, seppur solo temporaneamente, le pianure e i bassopiani fra Belgio, Olanda e Germania settentrionale.

E’ nei prossimi giorni la persistenza di questa circolazione depressionaria a carattere freddo, facente capo alla figura del vortice polare, ora ridossata alla Germania nord-occidentale, proseguirà a pilotare altri impulsi di aria fredda polare marittima verso l’Europa centrale, ed in parte pure sul Mediterraneo e sull’Italia, tramite il Rodano o i Balcani, chiudendo definitivamente, almeno per il periodo, la porta delle calde avvezioni di aria sub-tropicale continentale che salgono dagli ormai arroventati deserti dell’Algeria e della Libia.

Le stesse che avevano caratterizzato gran parte della prima e seconda decade del mese di Aprile su gran parte d’Europa, con anomalie termiche davvero “eccezionali” su una larga fetta del vecchio continente. Quindi prepariamoci ad affrontare un periodo caratterizzato da fasi di tempo fresco, o addirittura freddo, e piuttosto instabile, con frequenti fenomeni temporaleschi, alternate a periodi maggiormente stabili e più soleggiati.

Al contempo la presenza del “lobo scandinavo” del vortice polare sull’Europa centrale continuerà a favorire la discesa di masse d’aria fredde, di origine polare marittima, su buona parte del vecchio continente, specie fra gli ultimi giorni di Aprile e la prima decade di Maggio, quando in vaste aree d’Europa, dalle Isole Britanniche fino alla Polonia e ai Paesi Baltici, le temperature continueranno a mantenersi su valori ben al di sotto delle tipiche medie stagionali.

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