Nella mitologia greca era l’Anfesibena, il mitico serpente dagli occhi brillanti e con due teste, una a ogni estremità del corpo. Un’immagine non proprio confortante, certo. Eppure, in natura, il serpente a due teste esiste, e nel mondo ne sono presenti diversi esemplari. Innanzitutto, è bene specificare che non si tratta di un animale mostruoso degno di un film di fantascienza, piuttosto è il risultato della stessa dinamica attraverso la quale, nella razza umana, nascono i gemelli siamesi: un embrione, durante lo sviluppo, si divide in due embrioni gemelli che però non riescono a separarsi completamente, quindi le due metà restano unite. Come i gemelli siamesi, la probabilità di sopravvivenza di un serpente a due teste è abbastanza bassa e, soprattutto, dipende la punto in cui le due teste si separano e da quanti organi queste hanno in comune: più sono gli organi comuni, meno è probabile che l’animale sopravviva. Le due teste, infatti, ragionano in maniera autonoma e indipendente, inviando al corpo ognuna i propri comandi.
Quando la realtà supera il mito: il serpente a due teste [FOTO]
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