Referendum, i lavoratori delle trivelle: “bene voto ma non siamo sereni, a giugno stop perforazioni”

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Sorridono i lavoratori Eni del distretto offshore di Ravenna, dopo il mancato raggiungimento del quorum nel referendum sull’estrazione di idrocarburi. Luigi Bettazzi, geologo di giacimento, in Eni da 25 anni, racconta di “due mesi difficili, durante i quali ci siamo resi conto che stavano circolando informazioni tendenziose. Per questo – aggiunge – ci siamo messi a scrivere, a rispondere nei blog e sui social network, a rivolgerci ai giornalisti. E probabilmente siamo riusciti a far cambiare idea a un po’ di persone“. Proprio alcuni dipendenti ravennati delle aziende estrattive avevano creato la pagina FacebookI lavoratori invisibili dell’oil&gas, raccogliendo in poco tempo quasi 4.000 “mi piace”.

referendum trivelle 17 aprile 2016 italia voto (8)Davanti ai risultati, è arrivato il sospiro di sollievo. “Ma resta un minimo di preoccupazione – ammette Bettazzi -. Le aziende, anche in futuro, non saranno così propense a investire in Italia. Va ricordato che già dal 2006 le nuove perforazioni entro le 12 miglia sono bloccate. Un’eventuale vittoria del referendum avrebbe rischiato di fermare tutto, dato che le piattaforme esistenti entro le 12 miglia sono usate anche come infrastrutture intermedie per gli impianti fuori dalle acque territoriali“.

Anche Marcellino Tufo non si lascia andare all’entusiasmo. Dipendente Eni da quasi tre decenni, originario di Benevento, lavora nel sito produttivo ravennate da 15 anni come ingegnere di perforazione. Lo ha particolarmente confortato il risultato che si è registrato nel comune di Ravenna, dove l’affluenza si è fermata al 26,60%. “E in generale, in Emilia-Romagna, gli elettori hanno capito l’importanza del nostro settore – commenta -. Ma restano motivi di preoccupazione: le quotazioni del petrolio prima o poi risaliranno, ma manca la chiarezza normativa“. Tanto che “a giugno dovremo sospendere una serie di interventi di perforazione all’interno delle concessioni esistenti, anche al di fuori delle 12 miglia: per la prima volta, da quando lavoro qui, non ci sarà neanche un impianto di perforazione in funzione“.

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