Lo European Research Council ha assegnato fondi per un totale di 647 mln di euro a 277 ricercatori attivi in Europa, nell’ambito di Orizzonte 2020, il programma di ricerca e di innovazione dell’Unione Europea. I grant, o borse di studio, consentiranno ai ricercatori di portare a termine ricerche di frontiera, con impatti potenzialmente importanti sulla scienza e sulla società. I grant vengono assegnati a ricercatori di qualsiasi nazionalità che lavorano, o vogliono venire a lavorare, in Europa. Dei 277 ricercatori premiati, che provengono da 29 Paesi, 26 sono italiani (la terza nazionalità più numerosa dopo tedeschi e britannici, entrambi a quota 47).
I progetti finanziati dall’Erc saranno ospitati in 21 Paesi in tutta Europa, con il Regno Unito (69 grant), la Germania (43) e la Francia (30) a fare la parte del leone. Sono basati in Italia 19 progetti di ricerca, uno dei quali, in campo demografico, è condotto da un ricercatore non italiano, Aasve Arnstein, all’Università Bocconi di Milano. Tra gli italiani premiati, otto lavorano all’estero, poco meno di un terzo. Per il commisario europeo alla Ricerca, Scienza e Innovazione Carlos Moedas “l’Erc finanzia il lavoro di alcune delle menti più brillanti della ricerca di frontiera, persone le cui scoperte possono creare nuove industrie, nuovi mercati e contribuire al benessere del pianeta”. I progetti finanziati coprono una vasta gamma di discipline, dalla fisica all’ingegneria, alla biologia, alla scienze sociali e alle materie umanistiche. Per il presidente dell’Erc Jean-Pierre Bourguignon “rincuora vedere sia la qualità che l’ambiziosità dei progetti presentati dai ricercatori a cui sono stati assegnati i grant. L’Erc ha il compito di finanziare la ricerca scientifica d’avanguardia e rischiosa, per permettere ai ricercatori di andare oltre, allargando i confini del sapere. Non vedo l’ora di scoprire quali progressi verranno fuori da questi progetti, il cui principale motore è la curiosità scientifica”.