Non è mancata l’aspettata partecipazione all’Apulia Space Day, l’evento organizzato dal Distretto Tecnologico Aerospaziale Pugliese (Dta) in, collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Nereus, la Rete delle Regioni Europee che utilizzano Tecnologia Spaziale, dell’astronauta Samantha Cristoforetti che si è lasciata coinvolgere dall’allegria dei piccoli studenti della scuola elementari di Bari, rispondendo prontamente alle bizzarre e simpatiche domande da loro proposte durante l’arco della giornata.
Alla domanda se stesse già preparando un’altra missione nello spazio, astrosamantha ha risposto:”Se ci fosse qui il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, girerei la domanda a lui, perché io sono pronta a candidarmi immediatamente”.
L’astronauta ha inoltre spiegato ai piccoli studenti che quando si è nello spazio “ tutto è nuovo ed eccitante, e si è in uno stato mentale di scoperta continua”. “Poi – ha aggiunto – pian piano le cose diventano la tua normalità”. “Io – ha ricordato l’astronauta – non riuscivo più a immaginarmi a Terra, né cosa volesse dire camminare o stare sdraiata nel letto. Non mi ricordavo più la sensazione. Ma dopo un po’ di tempo lassù ti ritrovi serena, a fare un cosa che ti piace, nel quotidiano”. “Anche la prima volta che vedi la Terra dal finestrino ha un forte impatto ma poi sai che può affacciarti al finestrino e vedere il tuo pianeta”.
Un altro bambino ha invece chiesto se avesse mai pensato di rinunciare alla missione perchè l’addestramento era tropo duro, ma lei ha subito risposto:“No, mai. Tutti pensano che addestrarsi per andare nello spazio sia un cosa molto difficile, e che bisogna combattere ogni giorno contro grandi difficoltà. Però la verità é che a questo mondo siamo tutti diversi e fatti per fare cose diverse: gli astronauti – ha detto – sono selezionati perché sono bravi a fare delle cose, magari non sono bravi a fare altro. Quindi, è semplicemente una questione di impegno e lavoro quotidiano, non di montagne insormontabili da superare”. “La cosa più difficile per me – ha concluso – è stata l’addestramento in piscina con la tuta spaziale molto pesante: una fase impegnativa ma che dà anche tante soddisfazioni”.