Storica visita del Segretario di Stato USA John Kerry al memoriale di Hiroshima: è la prima volta che una personalità politica statunitense di così alto livello rende omaggio al monumento eretto in ricordo delle vittime della prima bomba atomica della storia lanciata sulla città giapponese. “La mia visita a Hiroshima ha un significato speciale per la forza del nostro rapporto e per il viaggio che abbiamo percorso insieme“, ha dichiarato Kerry, che si trova a Hiroshima per prendere parte al G7 dei Mnistri degli Esteri (nella città giapponese sono presenti anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini). La visita del capo della diplomazia Usa al memoriale di Hiroshima potrebbe essere la prova generale per quella del presidente Barack Obama, che sarà in Giappone il 26 e 27 maggio per il G7 dei capi di stato e di governo.
“Ognuno nel mondo dovrebbe vedere e sentire la forza di questo memoriale. E’ un crudele, duro e stringente monito non solo per i nostri doveri a porre fine alla minaccia delle armi nucleari, ma anche per ridedicare i nostri sforzi per scongiurare la guerra in sé: la guerra deve essere l’ultima risorsa, mai la prima scelta“: questo il messaggio scritto dal segretario di Stato nel libro degli ospiti del Museo dell’atomica del Parco della Pace di Hiroshima.
Quale unico Paese ad aver sofferto l’orrore distruttivo degli ordigni atomici, il Giappone è da anni impegnato in una campagna internazionale contro la non proliferazione e a favore del disarmo. L’atomica statunitense sganciata su Hiroshima il 6 agosto del 1945 uccise decine di migliaia di abitanti della città nel giro di pochi secondi. Entro la fine di quell’anno, furono circa 140mila le persone che persero la vita a causa dell’esplosione nucleare. Tre giorni dopo, il 9 agosto, gli Usa sganciarono un’altra bomba sulla città portuale di Nagasaki. Circa 40mila persone morirono il giorno dell’esplosione, 74mila le vittime calcolate alla fine dell’anno.