Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha affermato oggi in una conferenza stampa che è necessario un maggiore rigore nelle norme di costruzione, per evitare danni così gravi come quelli causati dal terremoto di sabato scorso, il cui bilancio supera già ampiamente i quattrocento morti e i duemila feriti.
“Molti edifici – ha affermato il presidente, in carica dal 2007 – sono crollati per la cattiva qualità di costruzione”. “Bisogna trarre lezioni per il futuro – ha aggiunto Correa – da questa dolorosissima esperienza”. “In molte aree colpite dal terremoto – ha aggiunto il presidente – si nota come il crollo degli edifici sia da ricondurre spesso a errori di tipo strutturale”.
Insomma, come accaduto anche in Abruzzo e in altri terremoti che hanno colpito recentemente l’Italia, è un’edilizia poco accurata, solo attenta al profitto del momento e non concentrata sul pericolo sismico e sulla sicurezza di chi abiterà gli edifici, a causare il maggior numero di vittime. Palazzi costruiti male, senza curarsi dell’elevato pericolo sismico, sono uno dei problemi di più urgente soluzione nelle aree a maggior rischio sismico del pianeta.
In Ecuador, dopo il terremoto di Haiti del 2010, sono state adottate norme di costruzione antisismica più severe, che sono però entrate in vigore soltanto nel 2014. La gran parte degli edifici del paese risale quindi a un periodo in cui si costruiva in maniera meno sicura.