L’Egitto ha chiesto alla Francia e all’organizzazione intergovernativa Eurocontrol, specializzata nel controllo del traffico aereo a livello europeo, le registrazioni audio di tutte le comunicazioni tra il comandante del volo Egyptair precipitato giovedì scorso e le torri di controllo dei vari paesi europei attraversati dal velivolo. Lo ha riferito l’investigatore capo egiziano Ayman al Moqadem al quotidiano egiziano “Al Ahram“. “Un primo gruppo di rottami rivenuto nella zona delle ricerche e’ stato consegnato alla procura per avviare un’indagine penale. I detriti saranno consegnati al Comitato per l’aviazione civile per completare l’inchiesta tecnica sullo schianto“, ha detto al Moqadem.
Presieduto dallo stesso Moqadem, il Comitato include tre rappresentanti francesi ed un esperto della compagnia Airbus. Il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi ha annunciato che un sottomarino attrezzato del Cairo si è recato sul luogo dell’incidente per cercare le scatole nere ad una profondità di 3.000 metri. Un primo audio della conversazione tra il pilota del volo EgyptAir e un controllore è stato trasmesso dall’emittente televisiva Cnn. L’emittente televisiva francese “M6” ha riferito che il comandante dell’Aribus 320 avrebbe contattato il Centro per il traffico aereo egiziano qualche minuto prima dello schianto, segnalando “fumo a bordo” e informando della decisione di tentare “un atterraggio di fortuna”. Questa ricostruzione, tuttavia, e’ stata prontamente smentita da Ehab Azmi, presidente della Societa’ nazionale degli assistenti di volo egiziani. “Queste voci sono prive di fondamento. L’aereo non ha assolutamente contattato l’Unita’ di controllo del traffico aereo in Egitto“, ha dichiarato Azmi, secondo cui “il velivolo e’ stato avvistato sui radar in una zona aerea denominata ‘Kumbi’ tra l’Egitto e la Grecia“.
Il capitano Shaker Qalada, ex direttore dell’amministrazione centrale degli investigatori del ministero dell’Aviazione del Cairo, ha affermato che “e’ molto probabile che la tragedia aerea dell’Airbus EgyptAir precipitato nel Mar Egeo sia stata causata da un attacco terroristico, anche se tutte le ipotesi non vengono ancora scartate“.Parlando all’emittente televisiva “Mbc Misr“, il funzionario ha aggiunto che “EgyptAir e’ fra le compagnie aeree al mondo col minor numero di incidenti“.Quel che e’ certo e’ che “episodi di questo genere mettono in difficolta’ il sistema egiziano dinnanzi agli occhi del mondo“, ha concluso il capitano Qalada.L’ex vicepresidente della societa’ che gestisce gli aeroporti egiziani, il generale Jad Karim Naser, ha affermato che sulla base della sua esperienza “i piloti egiziani sono i migliori al mondo, sia i militari che icivili, seguiti dai pakistani e dagli indiani“.Intervistato dall’emittente radiofonica egiziana “Nujum Fm” sulla tragedia dell’Airbus EgyptAir, precipitato nel Mar Egeo la scorsa settimana, l’ex funzionario ha affermato che “l’80 per cento delle tragedie aeree avviene in fase di decollo o atterraggio, mentre un guasto improvviso puo’ avvenire in qualsiasi momento. I piloti egiziani sono i migliori in fase di atterraggio. Le cause di questa tragedia aerea possono dipendere o da un guasto tecnico o da un evento avvenuto nell’aereo, come per esempio un tentativo di dirottamento“.
Secondo capitano Nasr Mousa, ex vicecomandante dell’aviazione civile egiziana, la scatola nera “non conterra’ alcuna informazione“. Intervistato dal quotidiano egiziano “al Masry al Youm“, l’ex pilota ha aggiunto che “la deflagrazione ha staccato i cavi attraverso cui passano le informazioni utili per l’analisi della scatola nera” e che quindi questa risulterebbe “priva di dati“. Musa non crede che possa trattarsi di un incidente dovuto da un guasto tecnico perche’ “l’aereo e’ dotato di tutti i sistemi che supportano il pilota perche’ possa intervenire in caso di avaria“. Secondo al Sisi, che ha parlato all’inaugurazione di un impianto per la produzione di fertilizzanti, “tutti gli scenari sono al momento possibili“.
Le indagini sulle cause del disastro, ha proseguito il capo dello stato egiziano, potrebbero essere molto lunghe, ma “nessuno cerchera’ di nascondere i fatti“. “Per favore, e’ molto importante che non si prenda in considerazione un solo scenario“, ha aggiunto al Sisi riferendosi in particolare all’ipotesi terrorismo.