L’erosione ha divorato oltre 24 milioni di metri quadri di spiaggia dal 1980 a oggi. E’ sulla base di questi dati che l’Hub spezzino della Blue Economy ha deciso di promuovere il primo “Osservatorio nazionale sull’erosione costiera”, avviando un primo studio sulla situazione delle coste liguri e di quelle toscane. “Il nostro obiettivo – afferma Giorgia Bucchioni, presidente di Blue Vision, la societa’ che ha recentemente costituito il primo nucleo funzionale dell’Hub Nazionale sulla Blue Economy a La Spezia – e’ quello di evidenziare anche all’opinione pubblica la dimensione di un fenomeno che rischia di compromettere il ruolo dell’Italia nel mercato turistico internazionale“. Per metri quadri di spiagge perse, il fenomeno vede in testa la Sicilia, seguita da Calabria, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Marche. In termini di quote di Pil perso in testa si colloca il litorale laziale, seguito da Veneto, Toscana ed Emilia Romagna. “Ogni metro quadro/anno di spiaggia produce circa 35/40 euro di sole attivita’ di spiaggia e un Pil complessivo annuo per metro quadro pari a 1200 euro. Considerando i 24 milioni di metri quadri scomparsi in questi anni si puo’ tranquillamente affermare che l’Italia ha bruciato ogni anno piu’ di 28 miliardi di Pil derivanti dal turismo connesso con il mare“, dice Bucchioni. Nel conto non sono considerati i dati relativi ai danni a strutture e infrastrutture, comprese ferrovie, strade, scogliere.