Si festeggia oggi in tutto il mondo la Giornata mondiale degli uccelli migratori, istituita nel 2006 per sensibilizzare sull’importanza della loro tutela. Organizzata da due istituzioni internazionali, Cms (Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici selvatiche) e Aewa (Accordo sulla conservazione degli uccelli migratori africani, europei e asiatici), che operano sotto l’egida del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep), la giornata ha quest’anno come slogan “e quando i cieli diverranno silenziosi?“. Una domanda che fa riferimento ai milioni di uccelli migratori che scompaiono con sempre maggiore frequenza a causa di uccisioni, catture, commerci illegali e altre minacce alla biodiversità. L’apporto degli uccelli migratori al nostro capitale naturale è purtroppo messo a rischio dalla mano dell’uomo.
Il ministero dell’Ambiente guidato da Gian Luca Galletti, già impegnato su vari fronti per la loro tutela, convocherà a breve una Conferenza per definire e adottare, insieme con il ministero dell’Agricoltura, le Regioni, le Forze dell’Ordine, le associazioni ambientaliste e venatorie, ulteriori misure necessarie per contrastare il fenomeno. Sono 2000 le specie di uccelli: il 20% di tutte le specie conosciute, migrano regolarmente. Più del 40% è in declino e quasi 200 sono minacciate. Dal 1980 il numero di fanelli è dimezzato, mentre gli uccelli dei terreni agricoli hanno perso, nello stesso periodo, più di 300 milioni di esemplari. Ogni anno milioni di uccelli vengono uccisi dalle reti lungo le coste del Nordafrica.