Il bambino che maltratta gli animali e si diverte a seviziarli potrebbe essere il serial killer di domani. In poche parole, una persona più facile alla devianza sociale. Il maltrattamento degli animali costituisce il primo gradino della scala della violenza e quell’azione puo’ essere predittiva di quanto potrebbe avvenire in futuro. Lo dicono ricerche e studi condotti a livello mondiale, ma ora anche in Italia, dove e’ delineato per la prima volta il “profilo zooantropologico criminale” del maltrattore e/o uccisore di animali.
In Italia si inizia ad avere consapevolezza del problema grazie ad una ricerca condotta dal Corpo forestale dello Stato che è stata effettuata nelle carceri italiane. La ricerca – presentata oggi nella sede del Cfs – ha registrato l’adesione di 537 detenuti, individuando 942 Link, termine che in psicologia, psichiatria, criminologia e scienze investigative anglosassoni indica la stretta correlazione fra maltrattamento e/o uccisione di animali e ogni altro comportamento violento, antisociale e criminale. Tale profilo zoosadico lo si delinea negli assassini, stalker, partner violenti, appartenenti alla malavita organizzata e alle gang malavitose, estorsori, sequestratori, soggetti affetti da disturbo della condotta e disturbo antisociale, soggetti dediti all’abuso ed al traffico di sostanze stupefacenti, satanisti. I serial-killer potrebbero fin da piccoli aver cominciato a “fare pratica” sugli animali domestici. Le minacce di violenza su animali “a volte costituiscono uno strumento per creare un clima di controllo e potere, da parte del carnefice sulla vittima umana“, ha rilevato Sorcinelli, aggiungendo che “c’e’ un preciso percorso statistico-matematico di analisi del fenomeno, incontrovertibile fino a prova scientifica contraria” su questo legame tra i due aspetti.
Per i ricercatori “chiedersi se l’autore di un reato sia mai stato violento con un animale dovrebbe diventare un interrogativo d’obbligo, su giudizio istituzionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’. Eppure nel nostro Paese, tale dovere viene spesso sottovalutato o disatteso“.L’obiettivo del lavoro svolto in maniera congiunta dal Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (NIRDA) del Corpo forestale dello Stato e da LINK-ITALIA (APS), e’ quindi quello di fornire a livello nazionale strumenti nuovi relativi alla prevenzione e al controllo della violenza e del crimine sugli animali.