Prosegue a pieno ritmo l’attività ‘investigativa’ di New Horizons, la sonda della NASA che dal 14 luglio 2015 sta aiutando la comunità scientifica a delineare un ritratto sempre più accurato e sfaccettato di Plutone. Questa volta però gli onori della cronaca non spettano all’ex nono pianeta del Sistema Solare, ma ad un oggetto della fascia di Kuiper che orbita a oltre 5 miliardi di chilometri dal Sole e che è stato identificato con il nome ‘in codice’ di 1994 JR1.
La fascia, che deve il suo nome all’astronomo olandese Gerard Kuiper, è una zona estrema del nostro sistema planetario gremita da corpi ghiacciati di svariate dimensioni. Questi oggetti, indicati con l’acronimo KBO (Kuiper BeltObject), sono probabilmente residui della nascita dei pianeti, spinti in quest’area recondita dalle interazioni con i pianeti giganti, spiega l’ASI.
1994 JR1, che ha un diametro di 145 chilometri, è finito per ben due volte sotto l’occhio indagatore di New Horizons: a novembre 2015 quado la sonda si trovava ad una distanza di 280 milioni di chilometri, e tra il 7 e l’8 aprile 2016, quando il distacco si era ridotto a 111 milioni di chilometri. E’ stato lo strumento LORRI (Long Range Reconnaissance Imager) ad immortalare il corpo celeste. Grazie a queste osservazioni, soprattutto a quelle effettuate ad aprile, il team scientifico di New Horizons è stato in grado di definire meglio la collocazione e il periodo di rotazione – pari a oltre 5 ore – di 1994 JR1 e ha potuto respingere una vecchia ipotesi che considerava l’oggetto una sorta di satellite di Plutone. In particolare, il periodo di rotazione, che appare relativamente veloce per un KBO, è stato determinato osservando i cambiamenti della luce riflessa dalla superficie di 1994 JR1.