Sir Harold Walter Kroto, vincitore del Premio Nobel per la chimica nel 1996 per la scoperta delle molecole del fullerene insieme a Robert Curl e Richard Smalley, è morto all’età di 76 anni dopo una lunga battaglia contro una malattia neurodegenerativa. L’annuncio della scomparsa dell’illustre chimico inglese è stato dato dalla Florida State University, dove ha tenuto l’ultima cattedra e dall’University of Sheffield, dove si era laureato in chimica e specializzato in spettroscopia molecolare. Dopo aver lavorato al Consiglio nazionale delle ricerche del Canada, ad Ottawa dal 1964 al 1966, e ai Laboratori Bell di Murray Hill, nel 1967 Kroto iniziò la carriera accademica all’Università del Sussex a Brighton. Nel 1970 aveva già compiuto ricerche nei campi della spettroscopia elettronica dei radicali liberi in fase gassosa, del laser-Raman di interazioni nello stato liquido e della chimica quantistica. Nel 1974, con uno spettrometro a microonde Hewlett-Packard, Kroto studiò la prima specie di catena lunga di atomi di carbonio, HC5N. Studi di laboratorio e radioastronomici su questa molecola a catena lineare ed i suoi ancora più lunghi analoghi studi strutturali, hanno portato alla sorprendente scoperta che entrambi sono presenti nello spazio interstellare insieme alle ‘buste’ di gas in espansione che circondano le stelle giganti rosse. Esperimenti di laboratorio con colleghi alla Rice University nel 1985, progettati per simulare le radiazioni chimiche nelle atmosfere di tali stelle, hanno mostrato che erano in effetti presenti. Ma Kroto ha anche scoperto l’esistenza della molecola C60. La molecola C60 ha una struttura elegante con lo stesso disegno geometrico di un pallone da calcio, 12 facce pentagonali e 20 esagonali. Kroto l’ha chiamata Buckminsterfullerene in onore dell’architetto americano che aveva sviluppato l’applicazione di questo fondamentale concetto strutturale per creare le cupole geodetiche che sono ormai la soluzione più diffusa per coprire aree molto grandi. Le eccezionali proprietà di questa molecola e di altre specie simili ad essa – la famiglia del fullerene – lo hanno portato a concentrare i suoi sforzi sull’esplorazione delle conseguenze fondamentali della molecola C60 e ad esplorare la chimica sintetica e le applicazioni nella scienza dei materiali. Nel 1991 a Kroto è stato conferito il Royal Society Research Professorship che gli ha permesso di concentrarsi su questo programma di ricerca. Dal 1990 al 2000 è stato presidente del consiglio editoriale dei “Chemical Society Reviews”. Nel 1995 ha inaugurato il Vega Science Trust per creare film scientifici di qualità adeguata alla programmazione su reti televisive. Nel 1996 Kroto è stato proclamato cavaliere dell’Impero britannico dalla Regina Elisabetta II per i suoi contributi alla chimica e nello stesso anno ha ricevuto il Premio Nobel per la Chimica, insieme a Robert Curl e Richard Smalley dell’Università di Rice.
Chimica: addio ad Harold Kroto, premio Nobel nel 1996
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