Hic! È questo il caratteristico suono che viene emesso durante il fastidiosissimo singhiozzo, che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sperimentato. Ma vi siete mai chiesti a cosa serve? E perché arriva improvvisamente? Innanzitutto, cerchiamo di chiarire di cosa si tratta dal punto di vista fisiologico: il singhiozzo è una contrazione improvvisa e involontaria del diaframma, che si manifesta tramite spasmi ripetuti accompagnati dalla chiusura della glottide. Nonostante si tratti di un fenomeno abbastanza comune, la causa vera e propria non è ancora del tutto chiara.
La teoria più accreditata è che il singhiozzo sia la reazione alla distensione delle pareti dello stomaco e dell’intestino, tipica conseguenza di un pasto abbondante, ma molti sostengano che si tratti di un meccanismo che favorisce la discesa del cibo nello stomaco, ad esempio nel caso in cui un boccone non sia stato ingerito nel modo corretto. E ancora, altri studiosi associano l’insorgenza del singhiozzo anche a cali di pressione o di ossigeno nel sangue. Secondo alcuni, il singhiozzo ricopre una funzione fondamentale per i piccoli mammiferi che si nutrono di latte: favorisce infatti la fuoriuscita di aria dallo stomaco, garantendogli così la possibilità di introdurre una maggior quantità di latte e nutrienti.
Qualunque sia la causa scatenante, il singhiozzo rappresenta un disturbo abbastanza fastidioso per adulti e bambini. Tantissimi sono i rimedi della nonna che vengono solitamente consigliati per farlo passare. Quali funzionano davvero? Il più efficace è quello di trattenere il respiro per 15-20 secondi, atto che favorisce la distensione del diaframma, riducendo gli spasmi. Ancora, rimedi abbastanza efficaci sono uno spavento improvviso, bere dell’acqua, starnutire e succhiare un cucchiaino di zucchero, tutte azioni in grado di influenzare il ritmo della respirazione. Pare che anche una leggera compressione sugli occhi chiusi sia utile per far cessare il singhiozzo, in quanto in grado di far aumentare la pressione sanguigna.