Rufus Cuff è un dispositivo che ha raggiunto una cifra molto alta in preordine grazie una campagna di crowdfunding. Si tratta di un tablet che può essere portato al polso, ma ha davvero ancora senso chiamarlo tablet? Un dispositivo del genere che utilità può avere? Stando alle parole del CEO della compagnia, Gabe Grifoni, sono molte le attenzioni che questo prodotto abbastanza singolare, ha attirato su di se. I presupposti per un utilizzo intelligente potrebbero essere l’accesso, attraverso un app, al database aziendale, oppure la possibilità, per alcuni lavoratori, di avere entrambe le mani libere e così via. Il prezzo per questo tablet da polso è pari a 300 dollari, una cifra che permette a tutti, o quasi, di poterlo acquistare; un piccolo investimento per ottenere notevoli benefici (forse) lato produttività ed efficienza. Le specifiche tecniche lasciano ancora a desiderare, display da 3,2 pollici con una risoluzione di 400 x 240, fotocamera frontale da 640 x 480, ma l’idea di fondo del team non sembra sbagliata, a giudicare dagli 800.000 dollari dei pre-ordini.
Cuff, il tablet da polso che in futuro useremo tutti
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