Vi siete mai chiesti come mai, nonostante le nostre città ne siano infestate, è difficile scorgere per strada le carcasse dei piccioni? È vero, può capitare di avvistarne qualcuna, ma si tratta di numeri esigui, non paragonabili alle centinaia di migliaia di volatili vivi che rappresentano un vero dramma per monumenti, macchine, edifici e passanti. A chiedersi dove muoiono i piccioni è stato John Metcalfe di Atlantic Cities, che si è domandato come mai le città americane, oltre che da piccioni vivi, non siano anche infestate da piccioni morti. Al fine di soddisfare questa curiosità assolutamente lecita, Metcalfe si è rivolto ad alcuni esperti del settore, tra cui David Seerveld, studioso di animali selvatici a Orlando, in Florida, che ha fatto alcune importanti sul caso.
Innanzitutto, ha spiegato Seerveld, è bene sottolineare che, per i colombi che vivono in città, sono sempre in agguato predatori che agiscono nell’ombra: tra questi, le poiane codarossa, i gufi, gazze e i falchi pellegrini, che tendono ad appostarsi su tetti e pali della luce, pronti ad attaccare i piccioni di cui sono ghiotti. Altro pericolo è costituito dai gatti domestici, tra le principali cause di estinzione dei volatili secondo la National Audubon Society. Le carcasse dei piccioni morti sono poi soggette a processi di decomposizioni abbastanza rapidi, favoriti anche da mosconi e formiche, in grado di ridurre le carcasse a mucchi di piume in tempi brevissimi.
In ogni caso, questa risposta da sola non spiega completamente il fenomeno. Ci sono infatti dinamiche più profonde in grado di spiegare dove muoiono i piccioni, dinamiche da ricercare nel comportamento innato di questi volatili che, quando sono in procinto di morire, non si limitano a lasciarsi cadere per strada, ma cercano spazi piccoli e stretti per evitare di essere mangiati vivi nel momento in cui si sentono più vulnerabili: si rifugiano quindi nei sottotetti, dietro le insegne dei negozi o nei pozzi di aerazione, tutti posti lontani dagli occhi indiscreti dell’uomo e che, nel loro inconscio, associano probabilmente alle grotte e alle coste rocciose d’Europa, Medio Oriente e Africa, loro habitat naturale di qualche millennio fa.
“Ogni magazzino con una finestra rotta ha la sua quota di piccioni morti“, ha spiegato Gary Graves, curatore della sezione sugli uccelli della Smithsonian Institution. Un comportamento affascinante e malinconico che probabilmente ci farà guardare questi simpatici volatili con occhi diversi.