Il lancio della seconda missione di ExoMars inizialmente previsto per il 2018 è stato rimandato alla successiva finestra di lancio, a luglio 2020.
La decisione di posticipare di due anni la partenza è stata presa dal direttore generale dell’ESA Johann-Dietrich Woerner da quello della Roscosmos Igor Komarov dopo aver ascoltato il parere del gruppo di esperti membri del Tiger Team riuniti a Mosca durante l’ExoMars Joint Steering Board.
Il Team ha preso in considerazione tutte le soluzioni possibili per mantenere inalterata la pianificazione della missione ma, tenendo conto dei ritardi nelle attività e nelle consegne dei payload europei e russi, ha ritenuto opportuno un posticipo di due anni. Nel corso della riunione – spiega l’ASI – è stata inoltre presa la decisione di adottare ulteriori misure per mantenere uno stretto controllo sulle attività fino al momento del lancio.
Il lift off della prima parte della missione è avvenuto lo scorso 14 marzo dallo spazioporto di Baikonur in Kazakhistan. Da allora la sonda ha risposto in modo ottimale ai vari test di prova della strumentazione di bordo ed è in rotta verso Marte con arrivo previsto a ottobre.
Oltre ad avere la leadership principale di entrambe le missioni, l’Italia ha la responsabilità complessiva di sistema e quella diretta dello sviluppo di Schiaparelli, del trapano che preleverà campioni di terreno marziano spingendosi fino a due metri di profondità durante la missione del 2018 e del centro di controllo da cui il robot verrà operato Rover Operation Control Center (ROCC), di ALTEC a Torino.
Per quanto riguarda i il contributo scientifico sono quattro gli strumenti selezionati da ESA con guida italiana i cui compiti spaziano dall’analisi dell’atmosfera a quella dell’evoluzione geologica del Pianeta Rosso.