Il lancio della seconda missione di ExoMars inizialmente previsto per il 2018 è stato rimandato alla successiva finestra di lancio, a luglio 2020.
La decisione di posticipare di due anni la partenza è stata presa dal direttore generale dell’ESA Johann-Dietrich Woerner da quello della Roscosmos Igor Komarov dopo aver ascoltato il parere del gruppo di esperti membri del Tiger Team riuniti a Mosca durante l’ExoMars Joint Steering Board.
Il Team ha preso in considerazione tutte le soluzioni possibili per mantenere inalterata la pianificazione della missione ma, tenendo conto dei ritardi nelle attività e nelle consegne dei payload europei e russi, ha ritenuto opportuno un posticipo di due anni. Nel corso della riunione – spiega l’ASI – è stata inoltre presa la decisione di adottare ulteriori misure per mantenere uno stretto controllo sulle attività fino al momento del lancio.
Oltre ad avere la leadership principale di entrambe le missioni, l’Italia ha la responsabilità complessiva di sistema e quella diretta dello sviluppo di Schiaparelli, del trapano che preleverà campioni di terreno marziano spingendosi fino a due metri di profondità durante la missione del 2018 e del centro di controllo da cui il robot verrà operato Rover Operation Control Center (ROCC), di ALTEC a Torino.
Per quanto riguarda i il contributo scientifico sono quattro gli strumenti selezionati da ESA con guida italiana i cui compiti spaziano dall’analisi dell’atmosfera a quella dell’evoluzione geologica del Pianeta Rosso.